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E’ tornato e si vede, e ha riportato in auge la Balena Bianca: cori da stadio, baci e abbracci per la ‘rinascita’ della Democrazia cristiana di Totò Cuffaro, che in questi giorni a Palermo ha presentato i suoi candidati al consiglio comunale. Nel giorno che ha sancito il ritorno ufficiale in politica dell’ex governatore siciliano, in un Cinema Multisala Politeama gremito di sostenitori, è andato in scena anche l’abbraccio tra l’ex presidente della Regione Siciliana e quello che fu suo assessore alla Sanità, Roberto Lagalla, oggi candidato sindaco del centrodestra unito a Palermo.
I due sono legati da un rapporto storico e “un’amicizia che va oltre la politica“. E pazienza per le polemiche di questi giorni innescate da chi ha contestato il ruolo di nuovo attivo di Cuffaro in politica. “Peccato che si siano accorti del mio abbraccio a Lagalla con qualche ventennio di ritardo. L’ho scelto come mio assessore nel 2006, è mio amico dai primi anni di università, siamo amici di famiglia, il mio rapporto con Roberto è al di fuori e prima della politica“, ha detto il politico di Raffadali.
Cuffaro c’è, insomma, con tutto il suo entusiasmo, sebbene non da candidato: “Oggi rinasce la Democrazia cristiana ed è la realizzazione di un sogno non solo per me ma per le tante persone che hanno creduto in questo progetto – ha affermato Cuffaro alla kermesse di qualche giorno fa-. Questo momento, davanti a tutta questa gente, ha un importante valore personale: è il mio riscatto morale. Lo dovevo a me stesso, alla mia famiglia e a chi ha continuato a sostenermi e starmi sempre vicino”.
“Questo momento – ha specificato ancora – davanti a tutta questa gente, ha un importante valore personale: è il mio riscatto morale. Lo dovevo a me stesso, alla mia famiglia e a chi ha continuato a sostenermi e starmi sempre vicino. L’obiettivo della DC Nuova è riportare all’interno della scheda elettorale un’idea che è quella che si fonda sui valori. Per le amministrative di Palermo abbiamo voluto candidare tanti giovani e tante donne perché riteniamo che occorra ripartire da loro per cambiare volto alla città di Palermo che si trova in una situazione disastrata: dal bilancio alle infrastrutture, dal commercio ai trasporti fino allo sport con infrastrutture fatiscenti o non agibili“.
Contenuti e programmi nuovi che nascono da valori antichi. Un’idea abbracciata dal candidato sindaco Lagalla: “Il nuovo soggetto politico della Dc si schiera con donne e uomini che intendono contribuire al processo di cambiamento e innovazione di questa città“, ha affermato il candidato a “Sono convinto che l’alleanza forte e coesa all’interno del centrodestra, recuperando un orientamento smarrito, può e deve rappresentare il senso e il significato nuovo di una Palermo che si vuole rilanciare. Occorre ritrovare una collaborazione forte tra pubblico e privato, associazionismo, volontariato e rompere un muro che per troppo tempo ha caratterizzato l’andamento di Palermo“, ha concluso l’ex Rettore dell’Università di Palermo.
Ma dei democristiani storici al Multisala non c’era solo Cuffaro. A tornare a blandire lo Scudo Crociato anche l’ex deputato regionale Nino Dina, che stuzzicato su un suo possibile ritorno in campo ha scherzato giocando sulla metafora calcistica: “Io di nuovo in campo? Sono qui come semplice dirigente accompagnatore“.