A trent’anni dalla sua scomparsa, un viaggio antologico letterario e teatrale rende omaggio all’opera creativa di Leonardo Sciascia, esplorando anche il contesto degli autori siciliani dell’epoca.
“La Sicilia come Metafora”, lo spettacolo teatrale che andrà in scena il 21 dicembre alle 19.30, nella Sala Mattarella a Palazzo Reale, nasce da un’idea della Fondazione Federico II e del Teatro Biondo.
Gli scrittori del Novecento sono un patrimonio letterario, culturale e di idee inestimabile. Testimoni privilegiati della società civile e politica. Leonardo Sciascia spicca per acutezza di analisi sociale e comprensione dell’animo umano. Libero e indipendente, anticonformista, lucido e spietato critico della società.
Il suo impegno civile e la sua immortale attività letteraria si esprimono tra racconto e saggio, inchiesta storica e di attualità, poesia, critica e drammaturgia. Sciascia è stato un empirista eretico. Attento osservatore della realtà senza condizionamenti. Conscio del posto centrale che occupa la Sicilia in ogni suo scritto.
In scena con la straordinaria partecipazione di Pamela Villoresi andranno gli allievi della “Scuola dei mestieri dello spettacolo” del Teatro Biondo diretta da Emma Dante.
Lo spettacolo è a cura di Michele Di Martino, musiche di Luciano Vavolo eseguite in scena dallo stesso e da Nicola Innocenti, coordinamento artistico di Antonio Silvia, coordinamento organizzativo degli allievi di Claudio Zappalà.
“Lo spettacolo – afferma Gianfranco Miccichè, presidente e della Fondazione Federico II – intende dare voce al ‘coro’, talvolta rimasto inascoltato, di innumerevoli siciliani che cercano quotidianamente il superamento di quella Sicilitudine analizzata da Sciascia anche nella sua accezione negativa: un eccesso di identità astratta, inconcludente, parolaia e selvatica, da ribaltare in positivo”.
“Nel viaggio antologico proposto – dichiara Patrizia Monterosso, direttore generale della Fondazione Federico II –, il ‘coro’ è guidato idealmente dallo scrittore di Regalpetra, accompagnato da autori siciliani come Pirandello, Vittorini, Quasimodo, Buttitta, Bufalino e Consolo. Questa non è una commemorazione. Il teatro restituisce un pensiero di Sciascia al presente. Il pungolo della riflessione vive attraverso il pensiero dei poeti messo in scena attraverso il talento degli attori, a cominciare da quello di Pamela Villoresi. Lo spettacolo è frutto della collaborazione culturale avviata col Teatro Biondo”.