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La Sicilia con un grande futuro “alle spalle”, spera nel rilancio delle opere pubbliche

mercoledì 4 Ottobre 2017

Luigi Bosco, assessore regionale ai Lavori pubblici ha affrontato il suo breve mandato di fine legislatura, (cinque mesi) all’interno del governo regionale, dopo avere sostituito Giovanni Pistorio, senza guardare davanti al poco tempo che c’era, ma dietro, al ritardo che la Sicilia ha accumulato sia in termini di mentalità, sia in quello di esiti.

Culla il sogno che la burocrazia possa diventare anche in Sicilia un cerniera tra le cose da semplificare e quelle che possono essere fatte e invoca un cambio di passo e di mentalità che possa davvero mutare le cose: “dalla banda larga e dalle soluzioni tecnologiche avanzate nasceranno opere e infrastrutture che doteranno di servizi importanti la nostra regione e le sue città. Sarà un cambiamento dinanzi al quale la Sicilia avrà solo opportunità da cogliere”.

Anche in Sicilia, dopo altre regioni italiane, arriva la tecnologia del futuro “trenchless” (letteralmente ‘senza trincee’) con l’assessorato regionale Infrastrutture che l’ha prevista nel nuovo prezzario regionale di prossima pubblicazione.

Il passaggio successivo adesso tocca a enti pubblici e società partecipate che dovranno inserirla nei bandi di gara per ridurre l’impatto ambientale e ottenere notevoli risparmi su tempi e costi.

In realtà, tra le aspettative e le speranza, rimane la lunga strada che deve portare ai risultati. Fatta di rimozioni di vecchi e sbagliati costumi, di leggi, a partire dalla applicazione di quella di riforma degli Urega, di passaggi concreti che diano insomma la rappresentazione di un cambio di regole in cui si passi dalla giungla attuale a uno schema di burocrazia che assicuri trasparenza e legalità, ma anche efficienza, ritmo e sostanza. Infine anche di scelte coraggiose che rendano plastico il modus differente attraverso cui operare.

Secondo l’assessore Bosco  il passaggio è tecnico, ma anche di mentalità come spiega: “L’utilizzazione delle nuove tecnologie per la collocazione e posa di tubature o di servizi a rete (cavi elettrici, in fibra ottica, etc) che non fanno ricorso ai consueti scavi ed alle trincee, già sperimentate in vari contesti, rappresenta un aspetto molto importante anche nel settore delle infrastrutture siciliane. E’ esperienza ordinaria quella legata alle difficoltà connesse con l’ammodernamento tecnologico dei territori che spesso comportano sospensioni o interruzioni di servizi di primaria importanza. Un modo per semplificare, ottimizzando. Un cambiamento non da poco”.

C’è poi il riflesso che le categorie, Ance prima tra tutte, non potranno che apprezzare: “L’introduzione delle previsioni connesse all’uso delle nuove tecnologie anche nel prezzario regionale di prossima pubblicazione potrà anche consentirne una ampia diffusione in grado di migliorare significativamente la realizzazione degli interventi che potranno farvi ricorso. Si tratta di un adempimento recepito con tempestività da cui potranno derivare anche significativi miglioramenti in sede di realizzazione di interventi specifici”.

Ma Bosco non si ferma a questo e parla in termini di una vera e propria filosofia di gestione: “Ci tocca stare al passo con i tempi, l’aggiornamento del prezzario regionale rispetto alle innovazioni tecnologiche che migliorano la qualità della vita delle persone, non solo è opportuno, ma è un vero e proprio dovere”.

Bosco entra quindi nei meandri dove prevale la burocrazia ingessata e spesso poco elastica: “Per avere la spesa disponibile occorre avere progetti a disposizione, le amministrazione hanno difficoltà spesso a fare progetti all’interno delle proprie strutture. Oggi serve interdisciplinarietà e trovare figure professionali che portano al risultato”.

Ma sulle risorse e sulla gestione più che un fatto nuovo c’è un elemento ritenuto essenziale e messo al centro del ragionamento: “Si tratta – spiega Bosco- del fondo di rotazione per le progettazioni. Le amministrazioni possono attingervi per rendere il progetto cantierabile, accedendo così al finanziamento dell’opera, al cui interno è contenuta la parte delle risorse per la progettazione. Il serbatoio si alimenta attraverso questo circolo virtuoso”.

Inoltre specifica in dettaglio: “Non tutti i progetti corrono con la stessa velocità, occorre che l’amministrazione sia agile a portare avanti questi piuttosto di altri. Sembra scontato, ma vi assicuro che non lo è. Gli uffici non sempre hanno tempo e competenze adeguate. Spesso sono anche stressati dalla politica. Ecco perchè serve una spinta di metodo a supporto delle cose”.

Infine cita l’esempio tecnico tra i più recenti come: “Una lunga sonda flessibile telecomandata, dotata in testa di una fresa rotante, capace di bucare velocemente il suolo in direzione parallela al manto stradale evitando di danneggiare i servizi di rete già esistenti, e anche di passare sotto falde idriche o grandi infrastrutture stradali e ferroviarie, e di inserire velocemente nel canale i tubi da collocare, siano essi di acquedotto, fognatura o cavi elettrici e in fibra ottica. La tecnologia, ampiamente utilizzata nelle città italiane per la posa dei gasdotti, serve anche a riparare perdite idriche senza scavare, semplicemente insufflando resine o guaine all’interno del tubo rotto”.

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