Condividi

La Sicilia degli incendi che non può alzare la voce quando ha torto

mercoledì 26 Luglio 2017
crocetta

Sugli incendi in Sicilia non c’è pace, neanche quando il fuoco non viene appiccato.

Tra Crocetta e Curcio, il capo della Protezione Civile, ieri sono volate parole grosse con il secondo che ha rilasciato in una nota dichiarazioni pesanti all’indirizzo del presidente della Regione: «Crocetta continua a non voler comprendere e copre inefficienze regionali» e Crocetta  che ha replicato  puntando il dito contro lo Stato, dopo essere stato sentito  dalla commissione Ambiente del Senato.

A chi giova che il capo della Protezione Civile e il governatore di una regione falcidiata ogni anno dagli incendi non si capiscano per niente nel bel mezzo del problema?

Qualche settimana fa un’altra incomprensione tra i due aveva segnato, a mezzo stampa, la saturazione di chi proprio mal si sopporta.

In occasione infatti della ricognizione che viene fatta regione per regione dei mezzi aerei, Crocetta aveva diramato una nota specifica e Curcio aveva risposto con una piccata precisazione sulle presunte inesattezze contenute in dettaglio. Alla base della nota di Curcio non c’era la volontà di usare la matita blu, ma piuttosto quella di chiarire che verso la Sicilia, rispetto ad altre regioni, a parità di emergenza, non c’era un occhio di riguardo con una maggiore dotazione di mezzi.

E ieri Curcio ha aggiunto: «Sono le Regioni e le Province Autonome ad avere il compito di programmare e attuare le attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi, che significa ricognizione, sorveglianza, avvistamento, allarme e spegnimento con mezzi da terra e aerei, adottando un piano regionale che deve essere aggiornato annualmente».

Inutile continuare a cercare di coprire inefficienze regionali dietro a fantomatiche mancanze statali, l’affondo finale del capo della Protezione Civile.

Quanto sbaglia Crocetta ad alzare la voce e quanto ci mette Roma e sbarazzarsi dell’impaccio della questione?

Le carte in regola della Sicilia in materia di organizzazione e ottimizzazione dei servizi antincendio sono tutte da dimostrare. In questi anni il governo siciliano ha solo abbozzato tentativi di allargare una visione sul problema, che per forza di cose coinvolge scelte di lungo periodo, risorse strutturali, scelte di uomini e limiti e da superare.

Non si può ridurre tutto a chi compra i mezzi e gli aerei, se siano pubblici o privati e chi fa cosa.

L’emergenza che in Sicilia, più che in altre regioni, viene eletta a regola di gestione, oltre ogni circostanza, finisce per intera sulla pelle dei siciliani.

Il governo siciliano ha solo pensato una riforma dei forestali che fosse compiuta in sé. Ha carrozzoni come l’Esa che la politica non riesce a rifunzionalizzare e che potrebbero dare un contributo in termini di bonifica dei territori.

Ha mezzi e risorse limitate, ma quel che peggio, una classe politica che non va vergognosamente da mesi in parlamento e che, di tanto in tanto, fa finta di approvare qualcosa.

Se non si dà corso alle cose, la colpa non è degli altri

Con queste premesse, anche quando non si hanno tutte le colpe, non si può alzare la voce. Si fa solo brutta figura.

 

 

Questo articolo fa parte delle categorie:
Condividi
ilSiciliaNews24

Palermo, in Fincantieri al via la costruzione del primo mezzo navale della Regione Siciliana CLICCA PER IL VIDEO

Si è tenuta oggi la cerimonia del taglio della prima lamiera della Nave H6362 RO-PAX, il primo mezzo navale del programma di rinnovo della flotta Traghetti per le Isole della Regione Siciliana.

BarSicilia

Bar Sicilia, con Ferrandelli il focus sulla tutela degli animali: “A Palermo una rivoluzione, l’Amministrazione cura i nostri amici a quattro zampe” CLICCA PER IL VIDEO

Una vera e propria rivoluzione quella portata avanti dall’Amministrazione palermitana sul fronte della tutela e cura dei nostri amici a quattro zampe.

La Buona Salute

La Buona Salute 63° puntata: Ortopedia oncologica

La 63^ puntata de La Buona Salute è dedicata all’oncologia ortopedica. Abbiamo visitato l’Ospedale Giglio di Cefalù, oggi punto di riferimento nazionale

Oltre il Castello

Castelli di Sicilia: 19 ‘mini guide’ per la sfida del turismo di prossimità CLICCA PER IL VIDEO

Vi abbiamo accompagnato tra le stanze di 19 splendidi Castelli di Sicilia alla scoperta delle bellezze dei territori siciliani. Un viaggio indimenticabile attraverso la storia, la cultura, l’enogastronomia e l’economia locale, raccontata dai protagonisti di queste realtà straordinarie.