Siccità, catastrofi naturali e incendi. Non sono poche le problematiche che hanno investito e stanno investendo la nostra Isola negli ultimi mesi. Ad aggiungersi anche la Blue Tongue, al 1° luglio 2024 si contano 112 focolai regionali con numeri crescenti e verosimilmente sottostimati. La malattia, per la prima volta clinicamente manifesta, è caratterizzata da elevata mortalità (25 %) sia nei bovini che negli ovini.
Negli ultimi tempi, infatti, diventa sempre più preoccupante l’incremento di questi focolai. La Btv, malattia della lingua blu o febbre catarrale degli ovini, è una delle tante criticità che hanno investito il comparto agricolo e non solo e che sta tenendo in apprensione cittadini e agricoltori.
Per la prima volta la Regione Siciliana è accanto alle aziende zootecniche e lo fa attraverso una norma proposta dall’onorevole Ignazio Abbate, concordata con le Asp e inserita nel maxi emendamento del Governo alla variazione di bilancio. Nell’emendamento sono contenuti stanziamenti pari a 1 milione e mezzo di euro come indennizzo per l’abbattimento o il decesso di animali colpiti da blue tongue (purché regolarmente certificata dai Dipartimenti Veterinari), un altro milione e mezzo di euro per l’acquisto dei vaccini e altri 3 milioni per chi ha registrato un decremento nella produzione da latte dovuta al contagio.
E’ stato finalmente pubblicato il bando per consentire alle aziende agricole di presentare le istanze, aziende che hanno subito la forte morsa della blue tongue, brucellosi e tubercolosi.
Si tratta di una malattia trasmessa delle zanzare che colpisce ovini e bovini. Giuseppe Arestia, direttore del dipartimento di Prevenzione veterinaria dell’Asp ha spiegato come in questo caso ci siano delle anomalie nelle infezioni. Negli ovini la sintomatologia preponderante è la mortalità al 40%, in maniera rapida o attraverso un periodo di decadimento nel caso della febbre, stomatite vescicolare alla bocca, e la lingua blu (da qui blue tongue).
Il bovino, che invece solitamente viene punto ma non contrae la malattia, considerato solo come un mezzo di trasmissione, in questo caso rientra tra quelle specie colpite. L’animale non mangia, non arriva alla morte ma si blocca la produzione lattea , animali che in questo caso sono quelli più sottoposti a stress e nei quali la malattia si manifesta in maniera più evidente.
La BT non è trasmissibile all’uomo e non comporta alcun problema di sicurezza degli alimenti derivati da specie recettive, siano esse domestiche o selvatiche. Però può portare a delle ricadute socioeconomiche a causa dell’impatto diretto sul patrimonio zootecnico e del danno commerciale legato proprio alle restrizioni dei movimenti di animali.
L’articolo 4-bis della legge 21 maggio 2019, n. 44 dispone che l’intero territorio nazionale sia considerato quale area omogenea per la BT e non soggetta a restrizioni per quanto riguarda la movimentazione dei bovini, fatto salvo per le Regioni/Province autonome che facciano esplicita richiesta di esclusione dall’applicazione della citata disposizione.
Ad oggi le movimentazioni di animali sensibili alla BT non sono soggette a restrizioni particolari in quanto la zanzara non circola di giorno negli ambienti esterni, fatta salva l’assenza di sintomi clinici della malattia negli animali da vita il giorno del trasporto. Oppure negli animali di movimento per allenamento viene somministrato la Pcr (polymerase chain reaction) che presuppone la mancanza di virus nel sangue, e che quindi va a cercare il virus nel dna. Quando non ci sono riscontri allora, solo in quel caso si dà la possibilità della movimentazione, previa disinfestazione dell’animale, sottoposto a un trattamento contro le zanzare per almeno 15 giorni.
L’indennizzo va a ‘sopperire’ gli animali morti, certificati dalle Asp in quanto l’allevatore ha l’obbligo di comunicare l’eventuale presenza di malattie nell’allevamento, e dopo il controllo in loco avviene la certificazione negli ovini. Per i bovini si va a verificare la percentuale di latte in meno durante la mungitura, tagliando la produzione del latte percependo quindi un calo della produzione.
Le domande dovranno essere presentate entro il termine perentorio del 13 dicembre 2024 compilando la “Scheda domanda di aiuto” sul sito della Regione Siciliana.
Per quanto non previsto nel bando, si farà riferimento alle norme comunitarie, nazionali e regionali vigenti. “L’Amministrazione si riserva successivamente, ove necessario, di impartire ulteriori disposizioni ed istruzioni“.
Tutti i dati saranno poi trattati nel rispetto delle normative vigenti in materia di tutela della riservatezza. Ai sensi dell’art. 13 del codice in materia di protezione dei dati personali (D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196 e s.m. e i.), tutti i dati saranno trattati solo per finalità connesse e strumentali alle attività istituzionali.