Un programma da programmare, quello del partito Democratico in vista delle prossime regionali a supporto della candidatura di Fabrizio Micari a Palazzo d’Orleans. Una riunione si è svolta ieri, a cui hanno preso parte, tra gli altri, Rino La Placa, il timoniere della spedizione, ex big democristiano degli anni ’90, Maurizio Carta, docente universitario, già vicino a Roberto Lagalla, Elio Sanfilippo, Fulvio Manno, Masino Lombardo.
Una fase di studio e analisi, in fondo ancora preliminare, almeno a quanto si apprende.
Un altro incontro è previsto per domani 15 settembre. Ognuno porterà contributi e idee. Seguirà una sintesi, si presume rapida, di assemblaggio e così dovrebbe nascere il programma completo e definitivo.
Se non fosse il 14 settembre lo ‘sperimentalismo’ della coalizione sarebbe persino encomiabile. Suscita invece in alcuni perplessità il fatto che ad oggi lo schema non sia chiuso. E dunque, il programma non esistente.
Ieri hanno preso parte all’incontro anche esponenti di “Sicilia Futura” e naturalmente Orlando e Micari.
La sede, in fondo, è la vera ’predestinata’. Si tratta infatti del posto in cui il sottosegretario Faraone in Via Libertà aveva allocato la sua associazione Cambiamenti, la rampa di lancio di una candidatura alla presidenza della Regione che poi non è maturata. Ad oggi pare non ci sia un’altra sede per il supporto operativo a Micari
Prosegue senza interruzioni, dunque, il filo diretto tra il rettore palermitano e il sindaco di Palermo. Su Micari infatti hanno finito per convergere tutte le anime del Pd. A volte anche senza particolare entusiasmo, ma incondizionatamente e senza riserve.
C’è poi il filo spinato virtuale tra la componente di nomi di provenienza orlandiana e il gruppo di Crocetta che lavora con le sue liste (e le sue nomine). Due mondi destinati a non incontrarsi probabilmente, ma che dovrebbero trovare una sintesi unitaria sulla figura di Micari.
Se il programma è ancora per strada, un po’ meglio va per le liste. I territori stanno provando a chiudere tutti i ragionamenti, ma su Palermo non è escluso che nelle prossime 72 ore alcuni mal di pancia in casa Pd si trasformino in altro.