L’Amap diventa Gestore Pubblico del Servizio Idrico Integrato in 34 Comuni dell’Area Metropolitana di Palermo fino al 2045. E’ stata sottoscritta, infatti, una convenzione con l‘Assemblea Territoriale Idrica (Ati) che affida all’ex municipalizzata la gestione del servizio.
L’azienda dell’acquedotto comunale aveva rischiato di essere cooptata da Acque Potabili Siciliane. In questo modo, invece, si scongiura il pericolo della privatizzazione dell’acqua, un bene per il quale non è disponibile un’alternativa. E’ proprio questa, una delle ragioni principali che negli anni scorsi, quando era iniziato il dibattito su un’eventuale privatizzazione, aveva dato il via alle proteste dei comitati civici.
La vicenda. Tutto iniziò tre anni fa quando Amap prese in gestione il servizio idrico integrato dei Comuni tramite l’affitto del ramo d’azienda fallita di Acque potabili siciliane (Aps), salvando così 198 posti di lavoro.
In seguito, per dare la possibilità di un nuovo ingresso a soci pubblici, fu prorogato l’affidamento del servizio per trent’anni. Trentatré Comuni acquisirono le quote societarie deliberando, tramite il Consiglio, l’affidamento del servizio idrico integrato fino al 2045. L’azienda diventò così una delle più grandi per numero di utenti serviti.
“Il futuro dell’acqua pubblica – ha affermato il sindaco, Leoluca Orlando – è stato messo al sicuro. Con questo contratto trentennale l’Amap potrà programmare al meglio. Un particolare ringraziamento va al presidente che ha operato in piena sintonia con l’Amministrazione”.
Anche dall’ex municipalizzata si dichiarano soddisfatti del lavoro svolto “Affinchè l’acqua restasse pubblica. L’intero consiglio di amministrazione – dice il presidente, Maria Prestigiacomo – così come la dirigenza e i dipendenti, si sono profusi in un grande impegno per cambiare il destino dell’azienda. Questo era l’unico modo per evitare di essere assorbiti da Acque Potabili Siciliane”.