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L’amore fra due giovani al Café Jerusalem risuona al Santa Cecilia con i Radiodervish

giovedì 23 Febbraio 2017
slide-cafe-jerusalemA Gerusalemme il caffè è un rito: non deve mai bollire, ma nascere con i suoi, lunghissimi, tempi.
Café Jerusalem è il canto per una città sovraesposta, avvolta dal mito, dove gli esseri umani appaiono abbandonati a se stessi, invisibili al mondo. In un tipico caffè della Città Vecchia di Gerusalemme si svolge la storia d’amore, nascosta e silenziosa, tra la palestinese Nura (il suo nome significa “luce” in arabo) e l’ebreo Moshe.
La storia di Gerusalemme irrompe con il ritmo del conflitto, sempre più attuale oggi, a 50 anni dalla Guerra dei Sei Giorni: nato da “Gerusalemme senza Dio”, testo della giornalista Paola Caridi, arriva – alla BAM – Biennale Arcipelago Mediterraneo, venerdì 24 febbraio alle 21 al Real Teatro santa Cecilia, a Palermo – “Cafè Jerusalem” con Carla Peirolero, Pino Petruzzelli e i Radiodervish che a Cafè Jerusalem hanno dedicato il loro ultimo album.
radiodervish-okProdotto da Teatro Stabile di Genova /Suq – Chance Eventi. Musiche originali dei Radiodervish eseguite da Nabil Salameh (canto, buzuki e percussioni), Michele Lobaccaro (chitarra, basso) e Alessandro Pipino (tastiere, fisarmonica).
Il caffè di stampo ottomano non resiste all’urto della contrapposizione tra israeliani e palestinesi, come l’amore tra Nura e Moshe. Ci sono altri caffè, ora, meno affascinanti e forse più neutrali e globalizzati, altre generazioni. Forse migliori delle precedenti. “Il progetto teatrale – spiega Paola Caridi – nasce con i Radiodervish, che con me hanno vissuto e ascoltato la città, nei loro frequenti viaggi a Gerusalemme. Nura ricorda una storia sopita, prima di metterla in valigia e di lasciare la sua città. Ricorda le parole non dette, l’afasia che stringe gli abitanti in un cappio. Le parole sono quelle tra Nura e Moshe, ma anche tra il giovane palestinese Musa e la ragazza-soldato israeliana che gli chiede i documenti. In un passaggio di testimone tra le generazioni che tramanda la sofferenza, e rinvia a data da destinarsi la soluzione del conflitto”.
I Radiodervish raccontano Gerusalemme dedicandole il loro ultimo album; lo sguardo e i gesti di Carla Peirolero, ideatrice del Suq Festival, nella parte di Nura, e di Pino Petruzzelli, regista e interprete di Moshe e del giovane Musa; due artisti particolarmente attenti alle tematiche dell’intrecciarsi delle culture dei popoli.

 

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