Sono passati venticinque anni dalla scomparsa del leader socialista Bettino Craxi, il 19 gennaio 2000, uno degli uomini politici più rilevanti e influenti nella storia della Repubblica Italiana degli anni ’80. Fu anche il primo socialista ad aver rivestito l’incarico di Presidente del Consiglio dei Ministri.
Parlamentare nazionale ed europeo, sentimenti di apprezzamento si rivolgono a lui come precursore della modernizzazione del Paese e della politica italiana.
Apprezzamenti espressi dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che definisce quella del segretario del Partito Socialista una personalità rilevante degli ultimi decenni del 1900, capace di indirizzare il Paese verso una grande mutamento a livello globale.
In occasione di questo anniversario, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Bettino Craxi è stata una personalità rilevante degli ultimi decenni del Novecento italiano. Parlamentare italiano ed europeo, Segretario del Partito Socialista Italiano per oltre un quindicennio, Presidente del Consiglio dei Ministri, ha impresso un segno negli indirizzi del Paese in una stagione caratterizzata da grandi trasformazioni sociali e da profondi mutamenti negli equilibri globali.
Interprete autorevole della nostra politica estera europea, atlantica, mediterranea sostenitrice dello sviluppo dei Paesi più svantaggiati, aperta al multilateralismo, lungo queste direttrici ha affrontato passaggi difficili, rafforzando identità e valore della posizione italiana. Un prestigio che poi gli venne personalmente riconosciuto con incarichi di rilievo alle Nazioni Unite.
Le politiche e le riforme di cui si fece interprete sul piano interno determinarono cambiamenti che incisero sulla finanza pubblica, sulla competitività del Paese, sugli equilibri e le prospettive di governo. Una spiccata determinazione caratterizzò le sue battaglie politiche, sia nel confronto tra partiti, sia in campo sociale e sindacale, catalizzando sentimenti contrastanti nel Paese. Raccolse un consenso ampio quando riuscì a portare a conclusione il processo di revisione del Concordato tra Stato e Chiesa cattolica, sul cui inserimento in Costituzione i socialisti si erano espressi, all’epoca della Costituente, in termini negativi.
La crisi che investì il sistema politico, minando la sua credibilità, chiuse con indagini e processi una stagione, provocando un ricambio radicale nella rappresentanza. Vicende giudiziarie che caratterizzarono quel burrascoso passaggio della vita della Repubblica.
Nel venticinquesimo anniversario della scomparsa del leader socialista, desidero esprimere sentimenti di vicinanza ai familiari e a quanti con lui hanno condiviso impegno politico e personale amicizia”.
La riflessione del Capo dello Stato sottolinea l’importanza storica e politica di Craxi, riconoscendone il contributo al Paese.
Commosso il figlio Bobo, raggiunto telefonicamente da ilSicilia.it, in aeroporto per fare ritorno nella Capitale dopo la cerimonia privata ad Hammamet, in Tunisia. Lì è sepolto, nel piccolo cimitero cristiano della città.
“Ho letto stamattina le dichiarazioni del Capo dello Stato, mi ha fatto molto piacere. La presenza delle Istituzioni parlamentari è un fatto importante e positivo, segno di un riconoscimento, di una storia, di rispetto. Sto tornando a Roma, ho depositato un fiore sulla tomba di mio padre e lo faccio sempre da 25 anni” ha dichiarato Bobo Craxi.
“Oggi è un giorno dedicato alla memoria privata. Siamo circondati da molto affetto, poi voglio anche dire che è una bella giornata di sole. L’Africa, il Sud Italia e la Sicilia sono terre meravigliose, mi piace pensare mio padre come uomo del Mediterraneo. Questa è la riflessione che facevo stamattina, appena viste le prime luci dell’alba”, ha concluso Bobo Craxi.