I docenti dell’Università di Palermo, o almeno una buona parte, non hanno visto di buon occhio la lettera che il Magnifico Rettore, Fabrizio Micari, in carica all’Ateneo e contestualmente candidato alle prossime elezioni regionali, ha inviato qualche giorno fa, attraverso la mailing list istituzionale, alla comunità accademica.
Il testo della lettera ha generato non poco disagio tanto da spingere il corpo docente a sottoscrivere una lettera aperta diretta allo stesso Micari e, contestualmente, presentata al Senato Accademico e al Consiglio d’Amministrazione dell’Ateneo.
Al momento la lista comprende settantuno nomi tra cui quelli di Gianfranco Lovison, Claudio Leto, Mario Enea, Andrea Piraino, Valeria Militello, Stefano Barone, Giulio Ghersi, Giovanna Bruno, Alberto Lombardo e Virgilio Caleca.
I sottoscrittori auspicano che altri docenti possano, presto, condividere il documento.
In particolare i passaggi che hanno generato forte indignazione sono quelli in cui Micari dichiara il proprio “rammarico di dovere interrompere, nel caso di vittoria alle elezioni, un percorso ben avviato…“, dalla quale frase si evince, in modo implicito, che nel caso di sconfitta tornerebbe alla funzione istituzionale di Rettore, sottolineando un triste opportunismo in sfavore del finto altruismo tanto decantato.
La frase, poi,”sono inoltre convinto che la mia eventuale elezione a Presidente della Regione Siciliana potrà costituire un elemento di grande vantaggio per la nostra istituzione …“, denota una finalità elettorale nei confronti dell’intera comunità accademica.