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Il pentito Pasquale Di Filippo, collaboratore di giustizia da 25 anni, considerato molto attendibile dai magistrati, lancia un appello tramite le colonne de Il Fatto Quotidiano. In un’intervista pubblicata ieri da Marco Lillo, il pentito di mafia dice la sua sull’ergastolo “ostativo” e i permessi premio anche ai mafiosi al 41bis, come da sentenza della CEDU (la Corte Europei dei diritti dell’uomo).
“Ho fatto arrestare Bagarella e ora ho paura. Se esce sono un uomo morto – dice Di Filippo – Ma cosa ne sa Strasburgo della mafia? Strasburgo si è documentata su queste persone? Come fa uno che ha ammazzato Falcone e Borsellino e i bambini a essersi rieducato? I giudici di Strasburgo non hanno avuto rispetto dei morti: di Falcone, di Borsellino, dei bambini. Non hanno avuto rispetto di niente. Come fanno loro a dire che Bagarella è rieducabile. Si rieduca Bagarella?“.
E ancora: “Io ho perso la mia terra. Io sogno di tornare a Palermo a respirare un limone e Strasburgo vuole far tornare a Palermo uno come Bagarella a respirare la sua aria? Io sono sicuro che se il presidente Sergio Mattarella fosse stato lì non avrebbe mai firmato una sentenza del genere. Il presidente è palermitano, sa cos’è la mafia perché gli ha ucciso il fratello. Io gli chiedo di non fare mai passare questa legge”.
Il giornale diretto da Marco Travaglio ha lanciato una petizione su Change.org, per dire “no ai permessi premio per i boss stragisti che non collaborano”. Finora sono state raccolte oltre 100mila firme.