Una road map ambiziosa, anche se ancora da mettere a punto, ma che serva in una fase di avvio della legislatura a incardinare in nuove leggi soluzioni per problemi ritenuti una priorità da esecutivo e maggioranza.
Il parlamento siciliano sta individuando, prima della pausa estiva, alcune leggi da mettere in cantiere oltre alla legge di bilancio. L’elenco dovrebbe essere composto da una legge sulle Province, una sul fondo pensioni e il patrimonio della Regione e una di settore sul riordino del servizio idrico, oltre, naturalmente a una revisione della legge sui rifiuti.
Si tratta di norme di settore, come nel caso della normativa sull’acqua in Sicilia, dopo che la legge esitata due anni fa dal parlamento siciliano, andò a scontrarsi con l’impugnativa del Consiglio dei Ministri.
Oggi il problema rimane e va affrontato, ripetono a più riprese diversi settori della maggioranza. L’obiettivo è di mettere insieme le esigenze dettate dal rispetto della normativa nazionale con la garanzia che gli affidatari del sistema non possano adottare tariffe che vadano oltre certi parametri, in sintonia con quanto prevede l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico. L’intervento legislativo dovrebbe, incidere sul riordino degli affidamenti del servizio nelle singole realtà locali, come sottolinea il vicepresidente dell’Ars Roberto Di Mauro: “La legge sull’acqua pubblica è una necessità percepita da molti e va inquadrata secondo un criterio di riordino e di adeguamento. Io sono per il rispetto della legislazione nazionale. Serve una legge per la gestione”.
Sulle ex Province, da un lato c’è la volontà di ridare una governance eletta, come da programma elettorale del centrodestra, dall’altra non è al momento da escludere la possibilità che i commissari nominati rimangano ancora a lungo.
L’assunzione di responsabilità all’esterno con la definizione del sottogoverno di Musumeci – che dovrebbe sancire da qui a breve un’ampia panoramica di interventi e di scelte- ha diversi capitoli da aprire.
Da Sicilia digitale a Riscossione Sicilia, ma novità in vista ci sarebbero anche per l’Istituto zootecnico. Dalle poltrone dei manager delle Asp alle direzioni generali dei Dipartimenti.
Il governo attenderebbe un parere dal Cga (Consiglio di giustizia amministrativa) prima di potere procedere a un ampio turn over per quanto riguarda i manager della Sanità. Un’unica infornata tra ritocchi e aggiustamenti. Al vaglio anche l’ipotesi di modificare lo status giuridico di Seus, la società che gestisce il servizio 118 in Sicilia.
Insomma, la carne al fuoco è tanta.