L’Ars è pronta a rientrare in azione. Con la fine di agosto, Sala d’Ercole si avvia a riprendere da dove aveva lasciato. Dopo l’approvazione della manovra-ter, l’attenzione dei deputati regionali si sposterà su alcuni dei tanti atti posti all’ordine del giorno. Ciò al netto delle emergenze contingenti che stanno affliggendo l’Isola, a cominciare da siccità ed incendi. Argomenti su cui le visioni fra maggioranza ed opposizioni sono diverse, dettate da agende e modus operandi differenti. Con l’arrivo dell’autunno poi, c’è quel classico momento di riflessione che ogni compagine politica e, per esteso, ogni coalizione deve affrontare. Un ragionamento da cui non è esente il centrosinistra siciliano, in particolare il Partito Democratico. I Dem, forti di un buon risultato ottenuto alle scorse elezioni europee di giugno, cercano di diventare punto di riferimento per tutti i soggetti alternativi alla destra. Una visione che fa propria anche il deputato regionale del PD Antonello Cracolici.
Cracolici: “PD sia alternativa a destra delle emergenze”
Intervenuto ai microfoni de IlSicilia.it, il parlamentare regionale siciliano fa il punto su quella che è la strada che, a suo giudizio, deve seguire il centrosinistra. “Il PD deve lavorare nella direzione di costruire un’alternativa a questa destra – sottolinea Cracolici -. Parliamo di una destra del 112, ovvero una destra piegata alla logica delle emergenze. Non c’è nulla che caratterizzi un progetto di governo per questa regione. Invece oggi serve una guida che abbia un’idea della dimensione delle sfide che attendono la Sicilia. Questo oggi non esiste. O il centrosinistra, anche in versione campo largo, si dimostra alternativa, oppure rimarrà sul piano della propaganda fino a se stessa. Rischia di rimanere prigioniero di un politicismo senza politica“.
La riforma degli enti locali
Una sfida che passa dagli atti che verranno trattati a Sala d’Ercole. Fra i temi caldi del prossimo futuro c’è sicuramente la riforma degli enti locali. Atto che punta ad introdurre nuove figure all’interno dei comuni, come ad esempio quella del consigliere supplente e di un nuovo assessore da aggiungere a quelli già presenti nelle giunte comunali. Un progetto su cui Cracolici si dimostra pessimista. “E’ un atto che non ha avuto buon esito nel passato recente – evidenzia l’esponente Dem-. Sono norme che sono state oggetto di impugnativa da parte dello Stato. Le prerogative delle regioni sono limitate a principi generali fissati dall’ordinamento statale. Mi pare che ci sia molta improvvisazione“.
Le Esigenze del rinnovo delle Province
Cracolici estende il proprio focus, puntando l’attenzione invece sul futuro delle province. “Sento dire che qualcuno pensa di fare nuove norme per reintrodurre la Giunta Provinciale. Elementi che sono stati già in passato oggetto di impugnative. Non vorrei che qualcuno pensi a giocare con le leggi elettorali per ritardare ulteriormente il rinnovo degli organi. Seguire la legge Delrio è scontato. Tutti quelli che vogliono fare altro, devono chiedere di modificare tale legge allo Stato. E’ una grande riforma economico-sociale e si applica a tutto il territorio nazionale. Non ci sono interpretazioni alternative. E’ evidente che chi vuole continuare a temporeggiare ha paura che nelle province venga eletto un ceto politico concorrente in vista delle prossime elezioni regionali. Siamo l’unica regione in Italia che da diversi anni continua a rinviare questo appuntamento, andando avanti con i commissari“.
I problemi delle Città Metropolitane: le cause
Insomma, per Cracolici bisogna tornare ad eleggere i nuovi organi intermedi al più presto. L’attuale assetto delle province e delle Città Metropolitane però, in questi anni, ha mostrato limiti palesi dal punto di vista operativo. Crisi di governabilità che il deputato regionale del PD non riconduce a problemi nel sistema, bensì all’incapacità politica. “Qualcuno dovrebbe spiegare questi vuoti. La legge assegna al sindaco del comune capoluogo il compito di essere il sindaco metropolitano. Non c’è una legge che ha impedito l’esercizio di questa funzione. Semmai è la capacità degli amministratori che è mancata. Anche rispetto a tutte le possibili varianti, tale ruolo rimarrà invariato. Vale per Palermo, Catania e Messina. Il Consiglio Provinciale rimane un organo di indirizzo. Il sindaco metropolitano ha questi poteri già oggi. Non è limitato da nessuno“.
Incendi e riforma dei forestali
Ci sono poi le emergenze contingenti, incendi e siccità su tutte. Sul primo punto, Cracolici ricorda la necessità di approvare la delibera relativa alle riforme dei forestali, anche se chiaramente non basterà a cancellare i danni dettati dai piromani. “Nessuna riforma cancellerà gli incendi – ricorda l’esponente Dem -. I due temi non sono connessi. Il funzionamento dei forestali deve essere finalizzato da un lato alle attività di prevenzione, dall’altro allo spegnimento. Spesso si parla di questo corpo in maniera superficiale. La stragrande maggioranza dei lavoratori sono utilizzati per le attività di pulizia, per le linee tagliafuoco o comunque per tutte quelle attività di prevenzione. Abbiamo provato a fare una legge che coinvolgesse i comuni. Fra le varie previsioni c’era la possibilità di avvalersi dei forestali per fare pulizia nei territori, soprattutto in quelle aree abbandonate da cui poi possono scaturire incendi. I piromani purtroppo sanno bene come utilizzare a loro favore gli elementi ambientali, come ad esempio il vento. Abbiamo bisogno di tecnologie, come ad esempio i droni. Pensare di cancellare gli incendi con la forestale è una mera illusione“.
Siccità, consorzi di bonifica e riqualificazione delle reti idriche
Riforme che comunque possono aiutare a dare una mano a trovare soluzioni per lenire gli effetti di gravi problemi, come quello dell’emergenza siccità. “E’ chiaro che noi abbiamo un problema legato alle temperature sempre più calde di anno in anno. C’è la siccità che aggrava la situazione. Aree dove non piove da mesi finiscono per essere più esposte ai danni del fuoco. E’ chiaro che le riforme si fanno per far funzionare meglio la macchina amministrativa. Il tema dei forestali è legato a questo. E’ lo stesso discorso dei consorzi di bonifica. Pensare che facciano più acqua è ridicola. Sono misure che possono aiutare, a patto che ci sia una strategia per migliorare le reti e le riduzioni delle perdite. La nostra intenzione è di non alimentare scorciatoie propagandistiche“, conclude Cracolici.