Come quando si attende il ritorno a casa di un parente lontano, che non si incontra da molto tempo ma che gode della nostra stima: è con questo sentimento di gioia e attesa che è stato presentato, in esposizione a Villa Zito, sede della Fondazione Sicilia, il quadro di Franca Florio, opera di Giovanni Boldini.
Dopo mesi di suspance, in cui si è temuto che l’opera potesse abbandonare la città, alla conferma dell’acquisto da parte dei coniugi Marida e Annibale Berlingieri e soprattutto, alla manifestazione della loro volontà di far risiedere il quadro nell’Isola all’interno di Palazzo Mazzarino, ereditato nel 2000, si è tirato un sospiro di sollievo.
Fino al 20 maggio i marchesi, di origine milanese e fortemente legati a Palermo, lasceranno il quadro in esposizione a Villa Zito, dove Donna Franca fu protagonista di numerose iniziative culturali e mondane; un omaggio alla città che, come ci hanno detto, li ha accolti con grande affetto.
Essere collezionisti di oggetti d’arte, in fondo, ha questo come scopo principale: condividere l’importanza e la bellezza di un’opera con tutti gli altri appassionati.
Per celebrare il ritorno della Stella d’Italia, così la definiva Guglielmo II di Germania, sono previsti numerosi eventi collaterali: fino a domenica 18 marzo verranno esposte nel cortile interno alcune prestigiose auto d’epoca, del periodo in cui visse Donna Franca, per iniziativa del Circolo Auto e Moto d’Epoca Vincenzo Florio.
Sarà possibile, poi, fare un tuffo nella moda della Belle époque attraverso alcuni abiti originali d’epoca dei primi anni del XX secolo provenienti dalla collezione Raffaello Piraino con un vero e proprio percorso mirato, a cura delle studiose del costume storico Roberta Barraja e Maria Vanessa Bellanca.
Per arricchire l’esposizione, inoltre, è stata realizzata la ricostruzione storica dell’abito indossato nel dipinto del Boldini, grazie alla sponsorizzazione di Università E-Campus, a cura del giovane designer Dario Princiotta.
“Pillole di storia sulla famiglia Florio” è invece il titolo delle visite guidate tenute da Chico Paladino e Vincenzo Prestigiacomo (venerdì 30 marzo e venerdì 20 aprile, alle 17; su prenotazione, per un massimo di 30 persone alla volta e con un ticket simbolico di 3 euro).
“Attraverso queste iniziative, la Fondazione vuole rendere un omaggio alla Palermo modernista e Liberty, che si affermava sul finire dell’Ottocento, ad opera della borghesia imprenditoriale – dice Raffaele Bonsignore, Presidente di Fondazione Sicilia – che viveva nell’ebbrezza del benessere economico e del progresso sociale e aspirava ad annoverare la città tra le grandi capitali della modernità; circostanza che oggi si realizza, con la designazione di Palermo Capitale Italiana della Cultura”.
All’inaugurazione erano presenti, inoltre, Costanza Adan De Rivera Costaguti, nipote di Franca Florio, e Matteo Smolizza, curatore della mostra e autore del volume di approfondimento realizzato, dopo due anni di studio, sul dipinto.