Sicilia terra di lavoratori pigri? Sorpresa: per un recruiter su due, l’Isola è la regione italiana dove assumere è più conveniente. Il 52% dei ‘cacciatori di teste’ sostiene che le assunzioni siano aumentate nel corso del 2018. Nettamente più basse le percentuali del Nord Italia, in particolare Lombardia e Piemonte, rispettivamente il 46% e il 42%, dimostrano che al Nord i responsabili risorse umane non hanno visto lo stesso aumento.
Il dato è stato reso noto da LinkedIn, che ha annunciato i risultati di una ricerca, curata dalla società Coleman Parkes, svolta su un campione di oltre trecento responsabili delle Risorse Umane in aziende e agenzie di lavoro provenienti da diverse parti d’Italia, compresa la Sicilia, appunto, e attivi in diversi settori industriali.
In generale, per i responsabili delle Risorse Umane italiani i principali motivi per i quali si è assistito ad un aumento dei tassi di assunzione sono stati legati ad una crescita generale del business in Italia (57%), la disponibilità sul mercato di candidati con il giusto livello di competenze (48%) e le necessità specifiche dei singoli settori industriali (39%), e una effettiva maggiore disponibilità di posti di lavoro non ancora ricoperti negli anni precedenti (35%).
Per quanto riguarda i settori industriali, la ricerca di LinkedIn ribadisce la tradizione artigianale e manifatturiera del Paese, ma con una differenziazione relativamente all’Isola. Proprio il manifatturiero è il settore a far registrare il più alto tasso di assunzioni (con il 49% delle risposte) secondo l’opinione dei recruiter italiani; seguito dal settore tecnologico legato alla produzione di software con il 45%, poi sempre il Tech ma relativo ai servizi (44%) e il food & beverage con il 37% delle preferenze. La Sicilia, però, si distacca da questo schema: ancora più alta, infatti, è la percentuale dei recruiter che sostengono sia il settore sanitario a registrare più assunzioni (59%).