Sul tavolo ci sono 10 proposte, c’è il Manifesto di Bruxelles, ci sono le associazioni federate in Auclis, c’è soprattutto la volontà di far uscire dallo scantinato dove è stata sconfinata da decenni, la lingua siciliana. E’ quanto emerso dal convegno che si è tenuto a Palermo presso il Palazzo Reale promosso dall’Auclis e moderato da Davide Liotta presenti i rappresentanti delle associazioni che si sono unite nella federazione. In apertura l’eurodeputato Ignazio Corrao ha inviato un video messaggio al quale sono seguiti i saluti in presenza dei deputati regionali Giambona, Antonio De Luca e Gilistro.
Il convegno, dal titolo: “Come valorizzare la lingua siciliana? 10 proposte operative” – si è tenuto nella Giornata internazionale della lingua madre, istituita dall’UNESCO per promuovere le lingue materne e il multilinguismo ed è stato animato anche da interventi di poeti e artisti. Nel corso del pomeriggio, sono state commentate le risultanze di alcune interviste online realizzate da AUCLIS con sei linguisti esperti nella tematica: tutti concordavano sullo status di “lingua” del siciliano.
Molto apprezzato l’intervento del prof. Michal Belina, linguista dell’Università di Varsavia che ha invitato i siciliani a cogliere ogni occasione per parlare il siciliano senza che ci si debba vergognare di non saperlo fare in modo adeguato.“L’unico siciliano mal parlato è il siciliano non parlato” ha ricordato il prof Belina.
I rappresentanti delle associazioni che hanno dato vita ad AUCLIS hanno descritto le 10 proposte operative che rappresentano misure da adottare in un quadro di pianificazione linguistica volta alla rivitalizzazione della lingua e alla sua “normalizzazione”. Dopo le 10 proposte, che Auclis ha già trasmesso a ciascuno dei 70 deputati dell ARS, le associazioni hanno provveduto a sottoscrivere un Manifesto per la promozione della lingua siciliana ideato e predisposto da Aurelio La Torre, dirigente della Presidenza del Consiglio, “al fine di canalizzare in modo strategico e strutturato le migliori energie indirizzate all promozione della lingua siciliana” come ha spiegato al pubblico in videoconferenza da Roma.
I rappresentanti di AUCLIS, terminato questo evento, affermano di “essere già al lavoro per continuare l’azione nel territorio e con la classe politica. Le nostre proposte rappresentano il primo passo per un cambio di approccio sul patrimonio del quale il siciliano è portatore. Siamo convinti che l’approccio di tipo pianificato che proponiamo sia l’unico valido per fare del siciliano un idioma normale e per rivitalizzarlo. Quello che vogliamo è che il siciliano venga considerato con il rispetto dovuto e che possa essere trattato senza pregiudizi sociali e ideologici”