La Sicilia che scappa di mano passa dal malcontento crescente sui territori.
L’immagine in cui tutti sembrano perdere il controllo di qualcosa nel domino della politica o in quello del governo non risparmia nulla dalle nostre parti.
«La legge Delrio è nata malissimo e ha messo in ginocchio le ex Province».
È duro, al di là di ogni ragionevole margine di sorpresa, il giudizio di Luisa Lantieri, assessore alla Funzione pubblica: «Questi enti sono condannati al dissesto». E aggiunge: «È ovvio che l’Ars si stia organizzando per ripristinare il voto diretto negli enti intermedi».
Ovvio forse, certo che ciò accada, alla fine, è da vedere.
Nel tutti contro tutti della politica siciliana sarà difficile di questo passo districare un filo logico che dia conto e ragione degli esiti della legislatura.
È incredibile la confusione che ruota intorno agli enti intermedi di area vasta, falcidiati da sovrapposizioni legislative nazionali e regionali, riforme mancate e soprattutto una premessa inefficace che ha guidato i vari passaggi di questa vicenda.
Domani a Siracusa è previsto un incontro dell’assessore Lantieri con il Prefetto. La capacità di resistere dell’ente siracusano è agli sgoccioli. Si rischiano pignoramenti che potrebbero sfiorare i 100 milioni di euro. Riscossione Sicilia a gennaio scorso ha posto ipoteche sui beni immobili dell’ente per un importo doppio del debito, pari a 2 milioni di euro.
Critico anche Bruno Marziano, assessore regionale e per dieci anni presidente della Provincia di Siracusa : «Una legge fatta per un impulso populistico che ha creato danni incalcolabili».
Insomma, di fronte ai numeri e alla realtà di fatto, che si tratti di recitare il ‘mea culpa’ da parte dell’esecutivo regionale o di riconoscere che il rimedio sia stato peggiore del malanno, cambia poco.
Non perde occasione per ripeterlo anche il capogruppo di FI all’Ars Falcone: «Un disastro che avevamo annunciato quello della pseudo riforma delle Province»
L’ultima volta che si andò a votare per l’elezione degli organi delle Province era il 15 giugno del 2008. Per le Ex Province si sarebbe dovuto votare entro il 26 febbraio 2017, ma la legge 2 del 26 gennaio 2017, votata dall’Ars ha prorogato il commissariamento degli enti sino al 31 dicembre di quest’anno.
Secondo Dario Cartabellotta, commissario del Libero consorzio di Ragusa: «la Delrio partiva dal presupposto dell’abolizione delle province, le cui funzioni invece sono sopravvissute». L’ente ragusano presenta un disavanzo di 13 milioni 558mila euro. La copertura del servizio dei disabili costa 2 milioni e mezzo mentre la Regione ha trasferito un 1milione 316mila euro.
Il contributo alla finanza pubblica da versare allo Stato da parte degli enti nell’ultimo è fissato in 220 milioni di euro.
Al Libero consorzio di Agrigento il disavanzo delle gestione, ammonta a circa 8 milioni e mezzo di euro che aumenterà di quasi 6 milioni di euro (5.800mila euro) per la maggiore quota di contributo alla finanza pubblica chiesto dallo Stato. Sono 600 i dipendenti di cui 130 precari che costano 2 milioni di euro , di cui 1 lo mette la Regione. L’amministrazione dell’ente per regolamento negli ha trasferito alle scuole risorse per le spese di funzionamento il contributo è sceso da 1 milione e 500mila euro a 750mila euro.
A Caltanissetta lo squilibrio è di 15.208.457,10 a cui aggiungere la sanzione di 6 milioni 193mila euro per il mancato rispetto del pareggio di bilancio.
Enna è il più piccolo dei Liberi consorzi per superficie di territorio, ma non per numero di Comuni (20 contro i 12 di Ragusa). Le strade rappresentano un serio problema. Servirebbero 12 milioni di euro. Il bilancio è stato chiuso in pareggio. Il prelievo forzoso è di 10 milioni di euro. I dipendenti sono 171 di ruolo con 103 precari (8 milioni 700mila euro)
A Trapani il bilancio del 2016 si è chiuso con un saldo negativo di circa 7 milioni e 800mila milioni di euro con 5 milioni in meno incassate dalla tasse automobilistiche. I dipendenti sono 454, di cui 262 a tempo indeterminato, e 176 precari. La spesa complessiva è di 12 milioni e 500 mila euro.
Vuoi vedere che alla fine si scopre che le inutilissime ex Province a qualcosa servivano?