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Il programma

“Le vie dei Tesori” 2023: ecco cosa c’è da vedere a Messina e quando

sabato 9 Settembre 2023

Visite, esperienze, eventi, opportunità uniche per scoprire o riscoprire le bellezze della città. Presentato  a Palazzo del Governo, il festival “Le Vie dei Tesori” edizione 2023 in programma per tre week end consecutivi da sabato 16 settembre a domenica 1 ottobre.

La Prefetta Cosima Di Stani ha sottolineato l’importanza delle attività che investono sulla cultura e portano riflessi economici e sociali: “La valorizzazione del patrimonio artistico e storico del territorio non è soltanto un dovere verso la nostra storia, ma soprattutto nei confronti dei nostri giovani che possono così conoscere i tesori della città e, nell’occasione, avvicinarsi ancor di più ai palazzi in cui operano quotidianamente le Istituzioni”.

Presenti alla conferenza stampa l’Assessore regionale al Turismo Elvira Amata, il sindaco metropolitano Federico Basile, e la presidente della fondazione Le Vie dei Tesori.

Nei tre week end sarà aperto al pubblico, eccezionalmente, il Seminario Arcivescovile e si darà risalto non soltanto alle Chiese del centro abitato (come l’antichissima Sant’Elia dove sembra abbia lavorato Antonello), ma anche alle sedi più nascoste nei Casali dove sono presenti tesori inattesi (ad esempio, la tavola cinquecentesca di Santa Maria dei Giardini di Gerolamo Alibrandi, detto il Raffaello di Sicilia).

La stessa Prefettura di Messina aprirà al pubblico nel fine settimana di sabato 16 e domenica 17 con visite alla Biblioteca, al Salone delle feste ed alle attigue camere riservate al Capo dello Stato, con l’apporto dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Messina, di volontari e degli studenti delle scuole della Città.

Il Festival Le Vie dei Tesori da quest’anno entra nella rete di Italia Romanica, nuovo formato nazionale che unisce Lombardia, Sardegna e Sicilia in un unico percorso di bellezza sul filo del periodo dell’arte romanica, che nell’Isola coincide temporalmente con l’arabo normanno. Sono 26 i siti nel programma con inserimenti del tutto inediti, ma anche esperienze (come quella con i cocciulari di Ganzirri), visite dei Borghi, passeggiate alla scoperta di bellezze in città. C’ è  l’antica Abbazia di santa Maria di Mili voluta dal gran conte Ruggero, tra le più antiche testimonianze normanne in Sicilia, riaperta nel 2022 dopo 10 anni. E ancora il Santuario di San Francesco, la casa museo della poetessa Maria Costa, le chiese dei Catalani e di San Giovanni di Malta dove scoprire la storia di San Placido, patrono della città. Torna la visita a Castel Gonzaga e al Forte San Salvatore.. Da non perdere le opportunità di visitare i musei (citiamo quello di Musica popolare a Gesso) e le ville storiche.

Ci sono poi le passeggiate nei Casali o nella fattoria urbana Villarè o quella ai laghi di Ganzirri con i “cocciolari”.  E poi la scoperta dei villaggi, Pezzolo, Gesso, Santo Stefano Medio. Una tappa in provincia è a Floresta.

Ci sono poi i Borghi dei tesori: Floresta, Mirto, Alcara Li Fusi, Tripi, Frazzanò, San Piero Patti.

La conferenza stampa dell’edizione 2023 delle Vie dei Tesori è stata anche occasione per presentare il nuovo albo dei Prefetti della provincia di Messina,  a cura del prof. Marco Grassi realizzato, su iniziativa del Prefetto, Cosima Di Stani, dal prof. Mario Valenti.

La progettazione di un nuovo albo dei Prefetti ha la finalità di dare prosecuzione al più antico ormai completo. Questa pergamena servirà a elencare i nomi dei vari Prefetti che, nel corso degli anni, si avvicenderanno nella Prefettura di Messina. In questa occasione, il giovane artista Mario Valenti si è cimentato a sintetizzare parte della grande storia della città di Messina, nelle varie iconografie e simbologie, nella ricca cornice interamente disegnata a mano su carta pergamenata.

Sono rappresentati i monumenti caratterizzanti della Messina di ieri e di oggi, insieme a personaggi e simboli mitologici legati alle radici della fondazione della città e alle peculiarità della provincia.

Lateralmente è presente un omaggio ai due figli più illustri, Antonello da Messina e Filippo Juvarra,

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