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Oggi a Palermo la manifestazione “Abbattiamo i muri”, un appello ai governi europei [Gallery]

sabato 18 Febbraio 2017

Si è svolta oggi a Palermo una manifestazione dal titolo “Abbattiamo i muri, No alla guerra tra povere/i. Per i dirittuti di tutte/i”; i bersagli sono stati il governo italiano, i governi europei e quello americano che sembrano avere come obiettivo politico quello di fermare i movimenti migratori, in totale violazione del diritto internazionale e umanitario.

“Dopo aver fatto del Mediterraneo un cimitero, adesso, sulla base degli accordi firmati dal governo italiano con la Libia, chi si assume la responsabilità dell’immenso costo umano che deriva dal bloccare le/i migranti in Libia? Chi si assume la responsabilità della deriva che sta prendendo l’Europa? Utilizzano le parole chiave terrorismo e invasione per spostare la nostra attenzione dalla crisi e dalle ingiustizie sociali, creando ad arte un nuovo nemico: le/i migranti.  In nome di una presunta sicurezza ci stanno spingendo ad accettare la riduzione dei nostri diritti e delle nostre libertà personali, a calpestare la nostra umanità”.

Il concentramento della manifestazione si è tenuto in piazza Verdi, alle ore 16, per poi “migrare” tutti verso piazza Bologni.

Queste le associazioni che hanno convocato la manifestazione: Associazione Diritti e Frontiere, Arci Palermo, Arci Porco Rosso, Assemblea Montevergini, Associazione degli ambulanti per la fratellanza Palermo, CISS – Cooperazione Internazionale Sud Sud, Comitato Antirazzista Cobas, Coordinamento Antitratta Favour e Loveth Palermo, Isati Junco #PoterePololare, Istituto di Formazione Politica “Pedro Arrupe”-Centro Studi Sociali, Laici Comboniani Palermo, Missionari comboniani, Osservatorio contro le discriminazioni razziali Nourreddine Adnane, Palermosenzafrontiere, Ufficio migranti CGIL Palermo, Forum Antirazzista, Handala, Mediterraneo Antirazzista.

Queste, invece, le adesioni: ANOLF/Associazione Nazionale Oltre Frontiere-Palermo, Arci Tavola Tonda, Associazione culturale no-profit Riportiamo alla Luce, Borderline Europe, Centro Diaconale “La Noce” – Istituto Valdese, Consulta delle culture Palermo, Emmaus Palermo, Laici Comboniani di Agrigento, Le Onde Onlus, PYC Palermo Youth Centre, Rifondazione Comunista Palermo, Sinistra Comune, Sinistra Italiana Palermo, Sinistra Italiana Sicilia, SPI CGIL Palermo, UDU Palermo – Unione degli Universitari.

Caldi e numerosi i temi toccati durante il corteo come la repressione contro gli immigrati, rafforzata dalle “procedure restrittive” adottate dalla Questura di Palermo per quanto riguarda i rinnovi dei permessi di soggiorno e per il lavoro autonomo (come quello degli ambulanti).

Ci sono continue negazioni di richieste di asilo, il forzato rimpatrio di immigrati ‘irregolari’, senza il permesso di soggiorno; i centri di espulsione intanto stanno aumentando e molte operazioni di accoglienza sono state revocate.

“Come società civile attiva per l’accoglienza non discriminatoria di donne, uomini e minori che migrano, contro la tratta e per il diritto alla mobilità umana non possiamo non denunciare quanto i governi italiano, europeo e americano stanno facendo in tema di politiche migratorie. Solo per fare alcuni esempi dei provvedimenti in campo: accordi bilaterali con paesi terzi non sicuri (come Libia, Nigeria, Sudan, Mali, ed altri); la “caccia all’uomo” e le espulsioni collettive su base etnica messe in atto dal nostro Ministero dell’Interno; la moltiplicazione dei centri di espulsione; i dinieghi; le procedure sempre più restrittive per i rinnovi dei permessi di soggiorno… e molti altri. Non possiamo stare in silenzio davanti a queste che sono misure restrittive, illegali e inumane, che avranno come conseguenza un immenso costo umano di cui ci chiediamo chi si prenderà la responsabilità? Valgono ancora le Convenzioni Internazionali ONU? Vale ancora la Convenzione di Ginevra? Valgono ancora il diritto nazionale e internazionale? Fino a quando si assoceranno le migrazioni all’illegalità non sarà possibile affrontarne la reale natura legata ai modelli di sviluppo, all’ingiustizia sociale, all’iniqua distribuzione delle risorse economiche, alle nuove forme di colonialismo e alla negazione di accesso alle risorse naturali. Non vogliamo una guerra fra povere/i. Siamo consapevoli che lottare per esigere che vengano attuati e tutelati i diritti delle e dei migranti significhi tutelare i diritti nostri e delle generazioni future. Noi crediamo nella solidarietà, nell’accoglienza, nel dialogo e nel diritto alla libertà di mobilità di tutte/i”.

Ma la protesta non si esaurisce oggi. Lunedì si continuerà con un assemblea, prevista per le 21, che si terrà nei locali della parrocchia Santa Lucia, situata in via Enrico Albanese. Le richieste ai governi sono state inviate, adesso si aspettano le risposte. Se ce ne saranno.

 

 

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