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A volte la misura nell’uso dei giusti ingredienti, il mix di contenuti e l’attuazione di positive sinergie generano grandi emozioni e così è stato domenica sera al Teatro Bellini di Palermo, in occasione della serata dedicata a “Leggendo Epruno 8 – La Massa”.
Ci ostiniamo a classificare qualunque prodotto con una catalogazione anglosassone ma questa volta dovremmo uscire fuori dagli schemi che parlano di “reading” e quant’altro, ormai fortemente inflazionati da chi propone un leggio, spesso con lunghi monologhi ed un accompagnamento musicale, preferibilmente dal vivo e in sala qualche autorità del momento da ingraziare attraverso il riferimento a storie “sicure” di “facile effetto”.
Leggendo Epruno ormai ci ha abituato in questi anni ad aggiungere un gradino in più da conquistare e in una continua ricerca da parte dell’autore di migliorare l’aspetto narrativo in relazione alla soglia di attenzione.
Leggendo Epruno può ormai definirsi un racconto a più voci, una narrante che fa da filo conduttore e le altre differenti che si alternano sul tema, incastrando un’antologia di brani scritti nel tempo dall’autore e riconducibili all’argomento principale narrato.
Cosa ha di diverso da qualunque “format di reading” coevo?
Certamente l’aver messo al centro il racconto così come evocato nei tempi in cui il riunire gente per narrare storie era prassi del nostro vivere la comunità a partire da nucleo di base che era la nostra famiglia riunita davanti al focolare.
Altro particolare attenzionato è la ricerca del brano che viene messo al centro dell’attenzione veicolando contenuti spesso scomodi, a volte dimenticati e senza una marcata connotazione ideologica che ti permette di affrontare con una ricerca di obiettività e soprattutto il rispetto di una pluralità di opinioni.
Terzo punto unico nel suo genere è la ricerca fin dalla prima edizione dell’autorevolezza in colui che legge (e non recita), poiché la soglia di attenzione e proporzionale alla credibilità di colui che parla e pertanto non c’è una ricerca di consenso nell’autorità in sala poiché l’autorità spesso e sul palco nell’intento di narrare.
In ultimo l’uso della musica di sottofondo ai brani è parimente importante quanto il brano nel connubio che deve trasmettere emozioni e la scelta della musica registrata in uno alle slide che si susseguono con le letture ha il compito di catalizzare l’attenzione su colui che dietro un leggio sta raccontando spesso una storia, il più delle volte considerazioni sull’animo umano.
Solo al compimento dell’ultimo quadro narrativo si ha compiutezza del racconto così come lettura di un libro che giunge all’ultima pagina.
Anche in questa occasione la scelta di un termine, “La Massa” è stato un pretesto per parlare di “masse umane”, raccontare di “peso delle cose” e giungere al “peso” che determinati comportamenti lasciano in sull’animo umano.
Chi si aspettava un Epruno (al secolo Renzo Botindari) scanzonato e divertente, ha dovuto fare i conti con l’Epruno riflessivo sempre attratto dalla ricerca dell’evocazione del sogno, del viaggio e della stravagante pazzia che ha raccontato attraverso sentite interpretazione degli 11 lettori , la pazzia della folla, un improponibile colloquio con un “eroe” che non c’è più, la biografia di Newton, la piaga del doping, la sofferenza psicologica di chi vive il sovrappeso, il valore della singola vita umana, il tradimento e la shoah, le morti bianche, le conseguenza della quota 100, il desiderio dell’eterna giovinezza e per concludere le giuste priorità della terza età.
Il vignettista Franco Donarelli ha anche questo anno disegnato il poster dell’evento.
Tutti temi forti, che a tratti in sala hanno suscitato emozioni intense ma che hanno riscontrato il plauso finale e la partecipazione del pubblico.
I lettori della serata ad iniziare da Mario Caminita, storica figura del mondo radiofonico e musicale locale, nel magistrale ruolo di narratore, sono stati nell’ordine di lettura: Tommaso Gioietta, Nadia Spallitta, Antonella De Francesco, Dino Pizzuto e Gaetano Perricone, Michele Gallo, Tiziana Caccamo, Carmelo Castronovo, Silvia Testa, Renzo Botindari, Maurizio Salustri, Manfredi Agnello.
Grande regia audio-video-luci curata dai fratelli Aldo e Roberto fontana insieme allo staff di AVL Produzioni attraverso l’allestimento ex-novo di una storica location in atto parzialmente fruibile e non riaperta al suo ruolo di teatro storico cittadino.
In ultimo è importante menzionare la causa benefica che ha accompagnato la serata ad inviti, mediante la raccolta proposta dall’Associazione Barattiamo Idee per la donazione di un defibrillatore alla scuola Ilaria Alpi (nella periferia palermitana di Croce Verde Giardini) che ha visto partecipi attraverso l’uso a titolo gratuito della storica location grazie alla sensibilità della Famiglia Lo Bianco, proprietaria dell’immobile e la Cooperativa Terradamare che ne ha l’attuale uso in gestione.