Salvo l’aeroporto di Birgi. Le leggi della Regione Siciliana impugnate da parte del Consiglio dei ministri su proposta del ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Francesco Boccia non riguardano l’aeroporto trapanese.
In pratica lo stop riguarda norme dei cosiddetti collegati alla finanziaria regionale in materia di personale, stabilizzazioni e nuovi ingressi.
La prima norma impugnata è la numero 15 del 6 agosto scorso, “Collegato alla legge di stabilità regionale per l’anno 2019 in materia di autonomie locali“, in quanto, spiega una nota, “una norma in materia di personale regionale eccede dalle competenze statutarie e si pone in contrasto con i principi di coordinamento della finanza pubblica stabiliti dalla legislazione statale in violazione dell’articolo 117, terzo comma, della Costituzione”.
Impugnata anche la numero 14, sempre del 6 agosto, Collegato alla legge di stabilità regionale per l’anno 2019 in materia di pubblica amministrazione e personale.
“Abbiamo già avviato un proficuo colloquio col Governo Conte che purtroppo non si è potuto svolgere preventivamente. Per la costituzione dell’esecutivo nazionale, ma che approfondiremo nelle prossime settimane con l’obiettivo di superare il numero più alto di motivi di ricorso, per il quale abbiamo già raccolto la disponibilità delle strutture ministeriali” . Afferma a ilSicilia.it l’assessore al Bilancio, Gaetano Armao. “La norma di Birgi non è stata impugnata, ma ci hanno preannunciato rilievi da Bruxelles“.