Uno straordinario strumento tecnologico per fare un balzo indietro nel tempo. Un modo per scoprire com’era la città di Palermo prima e dopo il celebre “sacco” edilizio che l’ha trasformata per sempre. Ma non solo: scoprire che il mare prima era molto più vicino, vedere l’evoluzione della Circonvallazione (un tempo solo terra di campagna) e perfino il Canale Passo di Rigano attraversare Villa Sperlinga.
Un viaggio dal 1935, al 1957 al 1987, in una mappa virtuale navigabile, georeferenziata. Il tutto è possibile oggi grazie al contributo di Giovan Battista Vitrano, un dipendente del Comune di Palermo impegnato nell‘Area tecnica della riqualificazione urbana e delle infrastrutture, che ha deciso di sfruttare le sue competenze per fornire gli open data del capoluogo siciliano.
Basta cliccare col cursore del mouse in una zona specifica della città, per vederla dall’alto, in tutti i suoi cambiamenti. Scopri la mappa qui in basso:
Si può osservare facilmente il cambiamento della città grazie alla cartografia. Si può notare ad esempio il caso di Villa Trabia: «La via Piersanti Mattarella, già “Via Villa Trabia” si estendeva da via Notarbartolo a poco dopo l’ingresso del CEI (l’istituto Gonzaga)», si legge nella presentazione della mappa. Addirittura anche un corso d’acqua limitrofo a Villa Sperlinga, «il canale Passo di Rigano che costeggia Villa Sperlinga è un colpo d’occhio».


Oppure l’evoluzione della zona attorno al Parco Uditore, e il covo di via Bernini dove si nascondeva il super boss Totò Riina e dove oggi ha sede una caserma dei carabinieri…

Anche i confini geografici naturali sono cambiati. Il mare, ad esempio, era molto più “vicino”: «Era subito dopo Porta Felice e probabilmente se ne sentiva molto più forte la presenza».
Un ringraziamento per la mappa arriva anche dal capo area infrastrutture, Mario Li Castri, che su Facebook scrive: «Straordinario strumento. Bravo Ciro Spataro». Quest’ultimo, infatti, ha aiutato Vitrano nella realizzazione della mappa. «Vi ringrazio – scrive Spataro – ma per correttezza i ringraziamenti vanno diretti a Giovan Battista Vitrano che ha lavorato sodo nella realizzazione del prodotto finale. Io sono stato solo una rotella di un ingranaggio. Si tratta di un lavoro a più teste. C’è Andrea Borruso (Palermo), Maurizio Napolitano (Trento), Francesco Paolicelli (Lecce). Sono contento di avere contribuito a creare qualcosa di utile per la mia città. E ora godetevelo».