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L’ex casa del Re dei Videopoker è una beffa per il Comune di Taormina

giovedì 23 Aprile 2020

In attesa del quarto tentativo di affitto di un immobile che per il momento non sembra interessare a nessuno, l’ex casa del “Re dei Videopoker” non solo non produce introiti per le casse del Comune di Taormina ma continua ad essere un costo per il forziere di Palazzo dei Giurati da sostenere anche in una fase di piena emergenza. Al danno si aggiunge, insomma, la beffa.

L’immobile in questione, sito al piano 1 di “Villa Elisa” a Spisone, è quello che apparteneva a Gioacchino Campolo, un appartamento che a suo tempo (Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata).

L’amministratore pro-tempore del Condominio “Villa Elisa” ha richiesto infatti il pagamento delle somme per saldo oneri condominiali relativi al periodo luglio-dicembre 2019 e la prima rata del periodo gennaio-giugno 2020. Si dovrà, insomma, procedere all’impegno ed alla liquidazione intanto della somma di euro 714,76 per il “pagamento degli oneri condominiali”.

Per fortuna non si tratta di somme impegnative e si parla, anzi, di cifre piuttosto irrisorie ma il senso sostanziale delle cose per il Comune sino a questo momento, per quanto riguarda questo immobile è quello di una “beffa”, perché nessuno si fa avanti per prenderlo in affitto e nel frattempo, già da qualche anno, il Comune continua a pagare le spese. Il Comune è anche titolare di altri alloggi, come i 2 siti nel condominio di Via San Pancrazio, ma nel caso dell’edificio di Spisone la vicenda è diventata un problema di difficile soluzione.

Sono state, infatti, espletate già tre gare e altrettanti tentativi di locare il bene, il 19 dicembre 2017, il 24 luglio 2018 e il 7 febbraio 2019, senza che sin qui nessuno si sia fatto avanti. Ora si sta preparando il quarto tentativo, da espletare prima dell’estate, con un nuovo avviso pubblico per la “manifestazione d’interesse alla stipula di un contratto di locazione dell’immobile per la locazione da adibire ad uso civile abitazione, con richiesta di un canone iniziale di 250 euro mensili”.

Bisognerà vedere se anche stavolta la gara andrà deserta o se finalmente si farà avanti qualcuno. “Nell’apposita relazione il dirigente dell’Utc, ing. Massimo Puglisi, ha evidenziato “le particolari circostanze”, “le gare deserte” e “I locali si trovano in stato di abbandono da molto tempo e prima di essere utilizzati necessitano di lavori di manutenzione, opere da aggiungersi a carico del privato e che a fine locazione resteranno di proprietà del Comune”.

Nel 2019 il Comune ha attribuito al bene un valore di 140 mila euro. L’appartamento fu confiscato dallo Stato a Gioacchino Campolo e trasferito al Comune con obbligo di “reimpiego dei relativi proventi esclusivamente per finalità sociali”. Risultava intestato all’imprenditore calabrese considerato in rapporti organici con la ‘Ndrangheta, condannato  definitivamente a 16 anni di carcere per estorsione aggravata dal metodo mafioso per aver imposto a vari esercizi commerciali, grazie al sostegno dei clan, la proprie “macchinette”, ed al quale lo Stato ha confiscato numerosi beni per un valore di 330 milioni di euro.

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