Doveva essere un incontro di riconciliazione, quello in programma oggi presso l’Assessorato regionale al Lavoro, tra i 42 lavoratori dell’Opera Pia Cardinale Ernesto Ruffini e i suoi vertici che quattro mesi fa hanno disposto il licenziamento collettivo del personale.
Invece, si è trasformato nell’ennesima delusione perché il vescovo di Palermo, Corrado Lorefice, presidente del Consiglio di amministrazione dell’Ipab, e il vicepresidente, Alfredo Sigillò, non si sono presentati. Ai vertici dell’Assessorato, però, hanno inviato una nota nella quale giustificano la loro assenza e ribadiscono la loro volontà di dare seguito alle procedure avviate. Entro questo mese scadono i 120 giorni di preavviso previsto dalla legge, al termine dei quali i licenziamenti saranno effettivi.
Una determinazione che manda in frantumi le aspettative dei lavoratori, che in questi messi hanno rivolto innumerevoli appelli al vescovo e chiesto più volte alla Regione si intervenire per evitare che si consumasse un’ingiustizia ai loro danni. Secondo loro, infatti, la procedura è viziata da profili di illegittimità poiché la natura giuridica dell’Ipab è pubblica e quindi i licenziamenti collettivi non sono ammissibili. Natura pubblica ribadita anche dall’Assessorato il quale svolge una funzione di controllo, che tuttavia non gli permette in questa fase di intervenire a tutela dei lavoratori. Per quest’ultimi l’unica speranza rimasta è il ricorso presentato al giudice del lavoro.
“Questo Cda – dichiara Totò Sampino della Uil – si è comportato in modo inumano. Ci saremmo aspettati scelte e comportamenti opposti da chi dice di voler aiutare i poveri e le famiglie. Anche perchè alla luce della disponibilità manifestata dai dirigenti regionali e delle soluzioni che abbiamo fornito c’erano i margini per risolvere la vertenza tutelando i lavoratori. Una decina di loro poteva essere accompagnata al pensionamento, gli altri posti potevano essere salvati ricorrendo alla mobilità o ritornando al lavoro visto che nel frattempo il costo del personale sarebbe diminuito”.
Per Lillo Sanfratello, della Fp Cgil Palermo, la situazione è difficile ma bisogna insistere. Per questo è stato già chiesto un nuovo incontro stavolta con l’assessore Mariella Ippolito. “Confidiamo di trovare una soluzione – ha spiegato – che permetta a questi lavoratori di avere un ammortizzatore fino a quando non si conoscerà l’esito dei ricorsi”.