Lontano dalle convenienze politiche e dalle beghe di Palazzo, anche se finora non è sembrato averle mai subite più di tanto, l’ex presidente della Regione, Rosario Crocetta, dice la sua sui presunti casi di corruzione elettorale alle elezioni regionali in Sicilia su cui ha indagato la Procura distrettuale di Catania che, oggi, fatto notificare alla Dia l’avviso di conclusione indagini.
Lo fa a modo suo, con i toni che tutti abbiamo imparato a conoscere e con lo strumento di comunicazione di massa che ormai chiunque utilizza, senza distinzione di carica o età. “Una nuova inchiesta della Dia sull’acquisto di voti, nella zona Acese, da parte di alcuni politici di Catania“, scrive sul suo profilo Facebook.
“Sembra la storia infinita di una corruzione politica ineliminabile in Sicilia come in altre parti del Paese. Una pratica quella dell’acquisto dei voti che allontana la nostra regione dall’Europa e dal mondo libero”.
Poi continua: “Che rispetto può avere, da parte dei cittadini, una classe dirigente eletta con sistemi corruttivi e che credibilità può avere chi oggi governa grazie a quei voti?“
“I problemi storici della Sicilia derivano da questa politica malata“. Infine, Crocetta si chiede se questa classe dirigente sia in grado di sconfiggere il malaffare e concludendo si lancia in un’amara considerazione: “La vedo difficile. Per fortuna, intanto, la magistratura e le forze dell’ordine lavorano per dare un po’ di giustizia ai cittadini”.