“La Politica comune della Pesca voluta dalla Commissione Europea sta penalizzando oltremisura i pescatori siciliani. La riduzione progressiva dei giorni di attività in mare sta determinando la crisi di un settore produttivo su cui si reggono economicamente decine di migliaia di operatori nella nostra regione. Imprese del settore ittico e della pesca stanno perdendo redditività per l’applicazione di parametri iniqui che già nel recente passato hanno previsto la riduzione del 20% della pesca in Italia e la demolizione delle flotte di oltre il 16% nell’ultimo decennio.
Lo afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana.
“Per di più – aggiunge – il Commissario alla Pesca Sinkevičius sta mostrando tutta la sua ostinazione additando lo strascico come l’attività più dannosa per il fondo marino. Ciò è estremamente falso poiché la tutela del mare e delle sue risorse deve passare per un approccio ecosistemico e dalla lotta ad ogni forma di inquinamento. La Commissione Europea con un proprio regolamento ha di fatto fissato al 40% la riduzione dell’attività di pesca nel Mediterraneo occidentale entro il 2024, esautorando il Parlamento Europeo che invece ha pieno titolo a partecipare alla procedura legislativa comunitaria. I deputati italiani eletti a Strasburgo, soprattutto quelli delle regioni del Mediterraneo si facciano subito sentire con la Commissione Europea e soprattutto attivino un’azione di proficua lobbyng sia all’interno della competente commissione pesca del Parlamento sia all’interno della grande famiglia del Ppe che delle politiche di coesione territoriale ha fatto una propria bandiera. Non è più tempo di osservare governi che tutelano gli interessi delle regioni del Nord Europa e della pesca atlantica. Lo dico con cognizione di causa, da ex deputato del Parlamento Europeo e membro della commissione pesca. Auspico che il governo Draghi sia autorevole rappresentante della nostra marineria a Bruxelles.
C’è il concreto rischio per l’Italia e la Sicilia di subire la beffa dell’importazione del pescato in spregio alla nostra economia, alla storia, alla tradizione ed alla cultura della pesca in mare. Se chiudono i nostri mercati ittici si desertifica anche la costa. Per queste ragioni sostengo la battaglia dei pescatori e dell’Alleanza delle Cooperative del settore pesca che hanno indetto una giornata di protesta e che manifesteranno il 12 giugno a Mazara del Vallo”.