“Perché prima i 5stelle all’Assemblea regionale siciliana non facevano le barricate e adesso invece decidono di farle? Forse perché in questa manovra non sono stati coinvolti, mentre in altre circostanze sì? In questi 3 anni ricordiamo diversi ‘post’ di successo sui loro social per risultati ottenuti per il territorio grazie a loro emendamenti.
Per carità, tutto legittimo. Ci poniamo solo una domanda: perché quando fanno loro delle azioni per il territorio allora è tutto corretto, mentre quando le fanno gli altri gridano allo scandalo e parlano di ‘mancette’? Siamo davanti a una doppia morale che mette chiaramente in risalto il vero spirito dei grillini: il populismo fine a stesso, senza fini di utilità sociale, ma solo di mera propaganda.
Noi che amministriamo con serietà i comuni invece sappiamo l’importanza di interventi sul territorio volti a valorizzare intere aree che hanno bisogno d’aiuto. La differenza tra ‘opposizione costruttiva’ e ‘opposizione distruttiva’ è semplice: nel primo caso bisogna studiare le carte, proporre, battersi per ottenere risultati; nel secondo caso invece basta urlare allo scandalo senza dover faticare. L’ostruzionismo a fondo perduto, la nuova arte dei 5stelle, è facile e non richiede l’assunzione di nessuna responsabilità. Noi invece siamo abituati a metterci la faccia, sempre”, lo afferma in un nota Danilo Lo Giudice, coordinatore di Sud chiama Nord in Sicilia.
“Notiamo un certo nervosismo in casa 5stelle, tanto che in carenza di risultati raggiunti, hanno scelto di attaccare e screditare Cateno De Luca. Un autentico ‘diversivo’ per evitare di passare come quelli che non sono stati capaci di incidere in Parlamento, mentre Sud chiama Nord ha fatto l’opposto. Cateno De Luca, infatti, è stato determinante in conferenza dei capigruppo col suo voto a far approvare la cosiddetta ‘tagliola’ per evitare l’ostruzionismo a fondo perduto messo in campo da 5s e Pd contro gli interessi dei siciliani. Ormai vi abbiamo smascherato: insultate pure noi abbiamo le spalle larghe. Piuttosto, cari 5stelle, ancora aspettiamo le vostre scuse. Ricordate quando avete messo nelle liste degli impresentabili Cateno De Luca? Bene, oggi al cospetto dell’ordinanza della Corte d’Appello di Messina per ingiusta detenzione, non abbiamo sentito alcuna parola. Prima di attaccarlo, iniziate a dire: scusa”, conclude Lo Giudice.