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Lodo Impregilo: Taormina vuole 45 milioni per il collaudo dei parcheggi, Salini si oppone

giovedì 14 Febbraio 2019

E’ ormai uno scontro milionario senza fine, destinato a prolungarsi ancora a lungo nelle aule di tribunale, quello tra Salini Impregilo e il Comune di Taormina per il lodo parcheggi. Mentre non c’è ancora una data per la discussione in Cassazione del ricorso principale riguardante l’azione del colosso milanese contro la casa municipale taorminese sui 28 milioni di euro che la multinazionale delle costruzioni continua a reclamare, c’è un altro filone più che mai aperto e da dirimere sul quale si preannuncia un’altra battaglia tra le parti.

Si preannuncia un’altrettanto aspra battaglia in oggetto al collaudo parcheggi, in base alle cui risultanze dell’apposita commissione Taormina contesta 45 milioni di euro di inadempienze nei lavori che portarono a suo tempo alla realizzazione del piano parcheggi (Lumbi e Porta Catania) della città.

Nei confronti di Palazzo dei Giurati,  proprio sul collaudo e sulla relativa pretesa della casa municipale, sono stati presentati da Impregilo due ricorsi, al Tar di Catania e al Tribunale di Palermo, in opposizione ai risultati del collaudo e delle riserve poste dai tecnici sulla questione. L’impresa ha contestato i risultati del collaudo tecnico-amministrativo e i conteggi revisionali. A seguito di tali conteggi il Comune di Taormina reclama, invece, 45 milioni di euro verso Impregilo.

Si tratta, insomma, di un estenuante braccio di ferro che va avanti su più fronti e senza tregua, visto che lo scorso ottobre il Comune di Taormina è riuscito ad ottenere il pronunciamento della Corte di Appello di Messina che accolse l’istanza di Palazzo dei Giurati per la sospensione dell’esecutività chiesta da Impregilo sul decreto ingiuntivo da 28 milioni di euro avviato nel 2007 nei confronti dell’ente locale.

La contesa prosegue da oltre un ventennio e il progetto per i lavori poi eseguiti risale, a sua volta, all’ancora più lontano 1986. Da un lato Impregilo chiede 28 milioni che con le relative rivalutazioni arriverebbero ad oltre 40 milioni di euro, e altrettanti ne reclama però il Comune di Taormina sulla base dell’esito del collaudo parcheggi. Un dare-avere che, in pratica, si equivale ma sul quale nessuno vuole mollare niente e le parti non hanno intenzione di tornare a prendere in considerazione l’ipotesi di una transazione.

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