Si va verso il momento cruciale che potrebbe scrivere la parola fine alla lunga storia del lodo parcheggi che da oltre 20 anni vede contrapposti il Comune di Taormina e l’ex Impregilo. E’ prevista per lunedì 10 luglio una riunione tra la Commissione Liquidatoria del Comune di Taormina e i legali di Webuild. L’incontro si sarebbe dovuto tenere nella mattinata del lunedì appena trascorso ma i legali di Webuild hanno poi chiesto un rinvio, comunicando in extremis di essere impossibilitati a prendere parte al confronto.
Così all’inizio della settimana entrante dovrebbe andare in scena il faccia a faccia probabilmente decisivo per definire l’infinita questione che ha riguardato sinora la contesa scaturita dalle opere di realizzazione del sistema di viabilità e parcheggi a Taormina. Sono due i fronti sui quali si “giocherà” il confronto che diventa uno spartiacque della fase di risanamento del Comune dopo il dissesto dichiarato nel luglio del 2021 dall’ente.
La Commissione Liquidatoria composta da Lucio Catania (presidente), Maria Di Nardo e Tania Giallongo, ha già da tempo quantificato in 18 milioni la cifra del debito verso Impregilo rispetto ai 28 milioni pretesi dal colosso delle costruzioni. E rispetto a quei 18 milioni, la proposta di transazione formulata dalla Commissione Liquidatoria, sulla base degli atti forniti dagli uffici, ammonta ad 11 milioni. Webuild sin qui ha risposto con una disponibilità ad accettare tale proposta ma con riserva, una condizione che non trova d’accordo la Commissione, intenzionata a chiedere un sì incondizionato e senza alcuna riserva alla proposta di transazione. L’obiettivo è quello di evitare che lo scontro possa, insomma, riaprirsi quando il Comune uscirà dal dissesto finanziario.
Ma c’è anche anche un secondo fronte del contenzioso del quale si parlerà tra le parti. Nel contenzioso ballano altri 9 milioni di euro, sin qui rimasti sub iudice, in attesa cioè della decisione della Corte d’Appello. Anche qui si ragiona su una possibile transazione ma l’ex Impregilo sarebbe aperta a chiudere la questione alla quota di 4,5 milioni, alla metà cioè di quell’importo. La Commissione Liquidatoria, sulla base di un precedente pronunciamento che diede ragione al Comune e di una situazione potenzialmente favorevole all’ente, ritiene che non si possa andare oltre il 25% complessivo di quei 9 milioni sulla possibile intesa transattiva.