Luci spente contro il cambiamento climatico, per un futuro sostenibile. Anche a Palermo, come nel resto del mondo, sabato 25 marzo, si celebrerà l’Earth Hour 2017, l’Ora della Terra, la più grande mobilitazione del Wwf,giunta quest’anno alla decima edizione. Per un’ora, dalle 20,30 alle 21,30, si spegneranno le luci della facciata del Politeama Garibaldi e di Palazzo delle Aquile. Resterà al buio anche la fontana Pretoria, e proprio sui gradini del monumento,si esibirà, accompagnato al pianoforte, il coro giovanile femminile dell’Aeolian Vocal Ensemble, in un concerto di voci al lume di candela.I volontari del Wwf Sicilia Nord Occidentalesaranno presenti in piazza Pretoria, dove sarà distribuito materiale informativo sull’iniziativa. L’associazione ambientalista, invita, inoltre, cittadini a portare una candela da accendere durante l’ora di buio.
Quest’anno, inoltre, aderirà all’evento anche il Comune di Terrasini, spegnendo le luci di villa San Giuseppe.Anche in questo caso, saranno presenti i volontari del WwfSicilia Nord Occidentale, con un gazebo, insieme con lo staff della riserva naturale di “Capo Rama” gestita Wwf Italia.Nel corso della serata di Terrasinisi potrà assistere, inoltre, ad una performance di Enzo Mancuso con il suo teatro dei pupi siciliani.
L’evento gode del gratuito patrocinio del Comune di Palermo. Adesioni anche da parte dell’Università di Palermo e della sezione di palermitana dell’Aiet, Associazione italiana di elettrotecnica, elettronica, automazione, informatica e telecomunicazioni.
L’Ora della Terra nasce nel 2007 a Sidney, in Australia. Da allora, una volta l’anno, in ogni angolo del mondo, strade, piazze e monumenti restano al buio contro il caos climatico: dal Colosseo alla Torre Eiffel, fino al Cristo Redentore di Rio de Janeiro. “Ci conforta questo nuovo interesse da parte dei cittadiniper i problemi del clima, – afferma Pietro Ciulla, presidente del Wwf Sicilia Nord Occidentale–cercheremo di sensibilizzare i partecipanti, ponendo l’attenzione sullo sviluppo sostenibile dell’economia. Ognuno può contribuire in prima persona, limitando gli inutili sprechi ed orientandosi verso un consumo intelligente, per esempio nel campo della mobilità, dei consumi alimentari o dell’abbigliamento,nonché di quelli energetici. Ma anche – conclude Ciulla – facendo attenzione a non produrre troppi rifiuti, rispettando la raccolta differenziata, oppure optando per un’edilizia poco impattante e a limitato consumo energetico”.