Circolava a bordo di un Segway (monopattino elettrico a due ruote) nell’area pedonale di via Maqueda, nel centro di Palermo. Per questo è stato multato dagli agenti della polizia municipale. Gli agenti del nucleo addetto alla vigilanza del trasporto pubblico hanno comminato la sanzione ad L.B. di 61 anni, ai sensi dell’art. 190 del Codice della Strada che espressamente “vieta la circolazione mediante tavole a rotelle, pattini, o altri acceleratori di andatura sulla carreggiata stradale e sugli spazi pedonali, onde evitare una situazione di pericolo per gli altri utenti, conducenti di veicoli o pedoni”.
Non è uno scherzo, accade realmente a Palermo. Città che convive da sempre con la piaga del traffico. Questa è l’ultima “perla” contro i turisti ecologici. Il tutto, mentre – neanche a dirlo – in città continuano imperterrite le doppie file in corso Finocchiaro Aprile ridotto a un imbuto vergognoso, le bancarelle abusive di via Volturno, il “mercato del rubato” ogni domenica mattina a Ballarò, il traffico di cardellini alla luce del giorno, i posteggiatori abusivi a ogni piazza della città, le auto in sosta selvaggia al Policlinico e nei pressi dello Stadio a ogni partita, gli atti vandalici nei moderni sovrappassi di viale Regione Siciliana (dotati di telecamere che nessuno evidentemente controlla) e molto altro.
L’elenco degli abusi è infinito. Eppure da via Dogali, si preoccupano di sanzionare un innocuo veicolo ecologico, magari adoperato da qualche turista per visitare la splendida via Maqueda. È vero, la strada è pedonale. Ma non si vede grande differenza tra una bicicletta e un segway. Entrambi vanno alle stesse velocità e quindi il “potenziale pericolo”, semmai ci sia un pericolo, per i pedoni è identico. La differenza è che le bici possono regolarmente circolare e ammesse dal codice della strada.
“Qualche ditta costruttrice dà per scontata la circolazione su strada, rifacendosi a circolari ministeriali, in realtà mai emanate – dice il vice comandate Luigi Galatioto – la Motorizzazione sta esaminando la problematica ma al momento i Segwai possono circolare solo su strade private e non soggette a pubblico passaggio, a pena di possibile sanzione.”
“Al di là della sanzione – aggiunge il comandante Vincenzo Messina – crediamo sia corretto dare a tutti i cittadini una informazione puntale e precisa circa la possibilità di questi ed altri strumenti, che a volte non sono adeguatamente informati dai venditori”.
Perché attaccarsi a cavilli ed essere troppo fiscali con questi moderni mezzi ecologici, quando mezza città soffre per problemi maggiori? E intanto, tanti automobilisti indisciplinati continuano a farla franca, diversi giovani subiscono minacce la sera quando escono per la movida, non appena (ed è capitato in diverse occasioni) la richiesta del solito caffè da parte del solito posteggiatore, si tramuta in violenza o vandalismo.
Sicuramente, multare i Segway è un modo facile per fare cassa, “approfittando” così di un vuoto normativo.