Fra i destinatari dell’ordinanza cautelare dell’inchiesta “Oro bianco“, che ha fatto scattare in provincia di Agrigento 35 provvedimenti, tra cui 12 misure di custodia cautelare in carcere, c’è il consigliere comunale di Palma di Montechiaro (AG), Salvatore Montalto, 52 anni, eletto quattro anni fa nelle fila dell’Udc.
Montalto, impiegato di banca, è finito in carcere con l’accusa di associazione mafiosa. In particolare sarebbe stato uno dei cosiddetti “capidecina” della cosca del paese che avrebbe avuto in Rosario Pace, il punto di riferimento.
L’esponente politico, secondo le accuse, sarebbe stato “a disposizione della famiglia mafiosa” garantendo supporto e “contribuendo a rafforzare il prestigio criminale sul territorio”. L’indagine dei carabinieri, coordinati dalla Dda di Palermo, ha accertato altri legami fra la criminalita’ e la politica. Un intero capitolo dell’ordinanza è dedicato ai “favori ai politici”.
Montalto è ritenuto capo decina del gruppo del “Paracco dei cucciuvi” di cui Rosario Pace era il punto di riferimento. Proprio l’elezione di Montalto sarebbe stata possibile, scrivono gli investigatori, “grazie all’apporto determinante degli altri membri del parraco”. “Si vota fino alle 11 e poi contiamo… – si sente nelle intercettazioni – porta un normografo per un’analfabeta… minimo 450 voti deve prendere… alla sezione X siamo avanti… …tutti li devo tagliare quelli che non rispondono…”.
Il consigliere comunale era dipendente Unicredit e “forte del suo ruolo all’interno dell’Unicredit di Palma di Montechiaro – spiega chi indaga – agevolava l’incasso di assegni intestati al Domenico Manganello (tra gli arrestati di oggi, ndr) emessi da soggetti connessi al traffico di stupefacenti”.
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