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Mafia, beni per 2 milioni sequestrati a Palermo: fanno capo ad alcuni clan con al vertice gli Inzerillo

venerdì 4 Marzo 2022

La questura di Palermo ha eseguito il sequestro di beni per 2 milioni di euro, stabilito dalla sezione misure di prevenzione, nei confronti di Tommaso Inzerillo, 72 anni; Francesco Inzerillo, 65 anni; Giuseppe Spatola, 46 anni; Benedetto Militello, 34 anni; Antonino Lo Presti, 35 anni; Antonino Fanara, 36 anni, e Alessandro Mannino, 61 anni, tutti accusati di appartenere all’associazione mafiosa.

I beni sequestrati consistono in 7 imprese, un immobile, 9 auto, 17 rapporti finanziari, una quota pari al 50% del capitale di una società a responsabilità limitata. Applicata l’amministrazione giudiziaria a un’impresa di commercio alimentare.

I provvedimento prendono spunto dalle indagini del Servizio centrale operativo (Sco) in collaborazione con l’Fbi di New York, nel corso dell’operazione “New Connection”, che ha portato a un’ordinanza d’arresto in carcere e ai domiciliari per alcuni indagati per associazione mafiosa, estorsione aggravata, trasferimento fraudolento di valori, concorrenza sleale aggravata dal metodo mafioso e altro. Le indagini hanno ricostruito i ruoli e le responsabilità nel mandamento mafioso di Passo di Rigano-Boccadifalco, nel quale sono inserite, storicamente, le famiglie mafiose di Passo di Rigano, Uditore, Boccadifalco e Torretta. Al vertice del mandamento ci sarebbero i componenti del clan Inzerillo che può contate su rapporti privilegiati con la famiglia americana.

I sequestri, emessi su proposta congiunta del procuratore e del questore, sono scattati nei confronti degli uomini che farebbero capo a Tommaso Inzerillo del mandamento di Passo di Rigano, già condannato in via definitiva per associazione a delinquere di stampo mafioso e più volte sottoposto a misure di prevenzione e di sicurezza. Tommaso è cugino di primo grado di Francesco Inzerillo 65 anni, detto u truttaturi, di Pietro Inzerillo ucciso a New York nel 1982, e di Salvatore Totuccio Inzerillo ucciso a Palermo l’11 maggio 1981, prima vittima illustre della cosiddetta seconda guerra di mafia; Giuseppe Spatola genero di Tommaso Inzerillo, Benedetto Militello e Antonino Fanara sono cognati di Giuseppe Spatola mentre Antonino Lo Presti è genero del defunto Francesco Inzerillo 66 anni, detto Franco u nivuru, e Alessandro Mannino detto “Sandrino”, già condannato per associazione per delinquere di stampo mafioso e già destinatario della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, ha stretti legami di parentela con Salvatore Totuccio Inzerillo in quanto nipote di quest’ultimo.

Tra i beni sequestrati anche l’impresa “Karton Plastik” attiva nel settore della commercializzazione all’ingrosso di carta e cartoni, con sede a Palermo in via Castellana, riconducibile a Francesco Inzerillo, ma formalmente intestata alla moglie, nonché l’impresa “Edil Decor”, riconducibile a Alessandro Mannino, con sede a Palermo in via Leonardo da Vinci, attiva nel settore dell’edilizia.

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