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Il provvedimento

Mafia, Dia confisca beni per tre milioni di euro: indagato un imprenditore nel Ragusano

venerdì 8 Marzo 2024

La Direzione Investigativa Antimafia di Catania, ha eseguito un provvedimento di confisca dei beni emesso dal Tribunale di Catania, nei confronti di un imprenditore operante nel settore del commercio di materie plastiche e nella raccolta di rifiuti non pericolosi nella Provincia di Ragusa.

L’imprenditore, già condannato per traffico di stupefacenti e coinvolto in diverse inchieste della Procura della Repubblica di Caltanissetta (riguardo ad un’organizzazione di stampo mafioso finalizzata alla commissione di estorsioni nei confronti di imprenditori agricoli, ai quali venivano imposti la raccolta delle plastiche esauste provenienti dalle serre e il servizio di guardiania), nell’ottobre 2019 è stato arrestato su ordine della Procura della Repubblica di Catania, poiché, avvalendosi della capacità di intimidazione del sodalizio mafioso di appartenenza e della conseguente condizione di assoggettamento e omertà che ne derivava, riusciva a monopolizzare la raccolta delle plastiche dismesse dalle serre insistenti in provincia di Ragusa, imponendone ai serricoltori il conferimento in via esclusiva ad una sola impresa.

Il destinatario della misura ablativa ha strutturato le proprie attività economiche avvalendosi dell’appoggio di esponenti di prim’ordine del clan Carbonaro-Dominante, egemone nell’hinterland ibleo, inserito nell’organizzazione mafiosa denominata “Stidda”, operante nei territori menzionati sin dagli anni ’80.

È stato accertato da diverse attività investigative che tale gruppo criminale, tra i tanti affari illeciti, è attratto dal fiorente settore del riciclo delle materie plastiche impiegate in agricoltura, inquinando il tessuto economico con posizioni di assoluto monopolio.

Sono oggi in confisca ed amministrate dal Tribunale, tramite un amministratore giudiziario appositamente nominato, 3 aziende operanti nel commercio di materie plastiche e nella raccolta di rifiuti non pericolosi, 5 unità immobiliari e due autoveicoli. Il patrimonio sottoposto a confisca è valutato in circa 3 milioni di euro.

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