Operazione antimafia a Palermo condotta dalla Polizia di Stato. Circa 100 uomini della Squadra Mobile, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia, stanno eseguendo l’ordinanza di applicazione della misura cautelare emessa dal gip del locale Tribunale nei confronti 11 soggetti, indagati a diverso titolo, per associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione aggravata, trasferimento fraudolento di valori aggravato ed altro. Nove sono finiti in carcere e due ai domiciliari.
Ad essere arrestati sono gli esponenti del mandamento della Noce, un quartiere di Palermo da sempre snodo strategico per gli interessi economici di Cosa Nostra.
Dalle indagini della Polizia di Stato nel corso dell’operazione “Padronanza” è emersa una radiografia del clan mafioso e l’allarmante quadro di una organizzazione criminale sempre “vitale” e pronta ad intessere rapporti illeciti pur di ottenere profitti economici. Nella geografia dei mandamenti quello della “Noce” è stato sempre uno snodo strategico per gli interessi economici di Cosa Nostra. Il boss Totò Riina, prima di essere arrestato, diceva che “era nel suo cuore”.
Le indagini hanno fatto luce sui delicati equilibri all’interno del mandamento, specie tra le famiglie della “Noce” e di “Cruillas”, registrando una strutturata spartizione di compiti, con “deleghe” affidate a uomini di fiducia, in relazione a diversi campi di interesse economico: appalti, compravendite di terreni, scommesse on line ed estorsioni. E’ stato accertato che esponenti del mandamento abbiano avuto contatti con altre “famiglie” nel 2018, in un momento in cui, per la prima volta dopo decenni, era tornata a riunirsi la commissione provinciale. Secondo gli investigatori e’ plausibile che anche esponenti della “Noce” siano stati coinvolti nel progetto di riorganizzazione di Cosa Nostra, riservato solo ai più autorevoli esponenti dell’organizzazione.
“Cosa nostra cerca anche una forma di consenso sociale: Il lockdown ha colpito tutti, mafiosi inclusi. Anche loro hanno dovuto subire le limitazioni imposte dall’emergenza coronavirus. E’ chiaro che con la ripresa e il riavvio delle attività che Cosa nostra tenta di gestire sul territorio, questo è il momento più importante e noi ci faremo trovare pronti e presenti“. L’ha detto il capo della squadra mobile di Palermo, Rodolfo Ruperti, durante la conferenza stampa sull’operazione antimafia “Padronanza” che ha portato all’esecuzione di 11 provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone del mandamento della Noce e, in particolare, della borgata di Cruillas.
“E’ necessario che la parte sana del tessuto cittadino – ha detto Gianfranco Minissale, dirigente della sezione criminalità organizzata della Squadra mobile – cambi approccio su queste vicende. Viene fuori, infatti che, ancora oggi c’è ancora chi si rivolge spontaneamente allo ‘zio Gino’ (Biagio Piraino, uno degli arrestati, ndr) per ottenere una patente di guida per il figlio o un posto di lavoro. E’ uno spaccato di cultura pseudo mafiosa difficile da aggredire nonostante gli ingenti sforzi profusi in questi anni dall’autorità giudiziaria e dalle forze di polizia“. Sono almeno 5 le estorsioni, documentate nel corso dell’indagine, che non sono state denunciate.