“Dobbiamo chiederci cosa significa oggi il sacrificio di Mario Francese, un giornalista che seguendo la cronaca ha trovato la morte perché esercitava con dignità e libertà il proprio mestiere. Si occupò dei Corleonesi, selvaggi e incivili, al tempo sottovalutati da molti ma in realtà detentori del controllo delle istituzioni e del territorio che governavano spargendo sangue e sedendo sugli scranni del potere. La mafia governava e aveva il volto delle istituzioni“.
Lo dice il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, per l’anniversario dell’assassinio di Mario Francese, avvenuto il 26 gennaio del ’79.
“La memoria – aggiunge – ci interroga, inevitabilmente, e ci rimanda agli ultimi episodi di cronaca: penso ad esempio al fenomeno dei rifiuti ingombranti abbandonati in molte zone della città. Può sembrare semplice inciviltà, così come i recenti raid contro il Centro Padre Nostro, ma in realtà tutto ciò, non mi stancherò mai di denunciarlo, risponde ad un preciso disegno culturale e criminale organizzato che occorre individuare e sanzionare e che rischia di collegarsi alle ingenti risorse del Pnrr, trasformando un atto di inciviltà nella costituzione di un blocco sociale criminale che diventa economico e che rischia di tornare ad assumere il volto delle istituzioni“.
“Ecco cosa significa fare memoria, oggi, di Mario Francese: essere attente sentinelle per tutelare la società e il territorio da gravi fenomeni di inciviltà che si fanno cultura e sistema di potere. La lezione di Francese è preziosa e tutta la città di Palermo deve gratitudine e ammirazione ad un giornalista ucciso per avere svolto, con grande impegno e passione, il proprio mestiere“, conclude Orlando.