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Il problema

Malamovida a Palermo, Uil Polizia: “Serve un aumento di organico”

lunedì 29 Gennaio 2024
Giovanni Assenzio

Aumento dei reati nella movida e non solo, aggressioni in discoteca, rapine violente e altri crimini in danno della sicurezza dei cittadini. “Ogni soluzione proposta difficilmente potrà avere un riscontro se non si mette mano ai numeri di organico delle forze di polizia“. Lo ha detto Giovanni Assenzio, segretario provinciale Uil Polizia di Stato che condivide la preoccupazione da più parti espressa in merito all’aumento degli atti criminosi in città.

In questi giorni – ha aggiunto Assenzio – stiamo assistendo alle reazioni, a volte contrastanti, da più parti arrivate sul tema della sicurezza a Palermo, specie nel centro storico.  Si può discutere di tutto, dagli orari da rispettare, ai limiti sulla vendita degli alcolici e quant’altro ritenuto opportuno, ma poi vi è l’esigenza di controllare che il tutto venga rispettato”.

La Uil Polizia sottolinea come la vastità del fenomeno richiede una presenza più capillare di operatori di polizia, oltre che la preparazione dei nuovi apporti tale da equiparare il livello di professionalità oggi messo in campo. I cittadini emotivamente coinvolti, specie durante gli interventi conseguenti ai più violenti ed eclatanti episodi, come ad esempio quello delle “vetrine spaccate”, hanno più volte espresso lamentele nei confronti degli operatori di polizia, a loro dire pochi e non in grado di controllare costantemente il territorio.

Ancora una volta si sottovaluta come le reazioni delle vittime si concentrino su chi è immediatamente intervenuto sul posto. Il mondo della politica ha difficoltà a rendersi conto che in tale maniera viene meno la fiducia in tutto il sistema. Bisognerebbe incrementare il numero delle pattuglie, specie quelle notturne, oltre che rendere l’operatore di polizia un riferimento certo, sia in termini di deterrenza contro gli atti criminosi che per il cittadino che chiede sicurezza. Per fare questo – ha concluso Assenzio – occorrono investimenti sulla sicurezza e interventi concreti che ad oggi, purtroppo, non sembrano vedersi”.

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