Una rete infettivologica ospedaliera e territoriale. A Palermo si è parlato di questo e non solo al convegno nazionale “Malattie infettive – Nuovi modelli di governance”.
Gli esperti hanno evidenziato quanto sia fondamentale un lucido coordinamento di attività, con professionisti specializzati e la messa a punto di percorsi diagnostico/assistenziali flessibili per venire incontro alle specifiche emergenze che sono sempre in agguato.
Il Covid ha ovviamente primeggiato, ma anche HIV, HBV-HDV, HCV, CMV e tante altre malattie sono state trattate.
“Siamo alla vigilia di un nuovo disegno, di nuovi modelli organizzativi e nuova disseminazione dei servizi. Dobbiamo far tesoro dell’esperienza maturata durante gli anni“. A dirlo Salvatore il professore Salvatore Requirez, Dirigente generale Dasoe Regione Siciliana.
“E importante fare rete e investire su tecnologia e metagenomica. Nuovi virus possono emergere in un prossimo futuro e bisogna far prevenzione. E si può fare studiando, porre in essere strategie e cercare, soprattutto, di mettere le strutture in grado di affrontare le emergenze”, aggiunge il professore Antonio Cascio, direttore dell’UOC Malattie Infettive Policlinico Palermo.
Mentre la dottoressa, Chiara Iaria, presidente e responsabile scientifico del congresso, ha sottolineato “l’importanza dell’accesso alle terapie e della PREP, entrata da poco in gazzetta ma già attiva, specialmente per HIV, al Civico di Palermo”.
L’infettivologo Massimo Galli, però, ha evidenziato che “l‘esecuzione di una rete in tempi brevi sia difficile. Siamo in una situazione che non vede la spinta che sarebbe necessaria a delle iniziative che non sono soltanto di prevenzione, ma anche di importante gestione”.