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la dichiarazione

Pochi ospedali siciliani nella classifica Agenas. Volo: “Non è in discussione la qualità dell’assistenza erogata” CLICCA PER IL VIDEO

giovedì 22 Dicembre 2022

L’Agenas ha misurato la qualità dell’assistenza sanitaria nel 2021. E’ stato pubblicato, infatti, il Programma nazionale esiti dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali.

La valutazione, riportata sul “Corriere della sera”, sull’appropriatezza clinica e organizzativa e l’equità di accesso alle cure garantite dal Servizio sanitario nazionale, ha evidenziato che sono pochi gli ospedali d’eccellenza in Sicilia, e nessun si trova a Palermo.

L’assessore regionale alla Sanità Giovanna Volo sostiene che”Non è in discussione la qualità dell’assistenza erogata, ma i dati Agenas vedono una serie di aspetti per i quali noi siamo in grande sofferenza”.

I DATI

I primi dieci ospedali nell’area cardiovascolare

I pazienti con infarto sottoposti a un intervento di entro i 90 minuti dal ricovero sono stati in media il 50,6%. Nei primi dieci posti della classifica nazionale ci sono l’ospedale del Mare di Napoli, dove la procedura è stata garantita secondo gli standard assistenziali nell’84,2% dei casi, il Policlinico Tor Vergata di Roma, con l’84% dei casi, l’ospedale Spaziani di Frosinone, con l’82,8%, seguito dall’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca (82,1%), l’ospedale Maria Vittoria di Torino (77,8%), l’ospedale S. Antonio Abate di Erice (77,3%), l’ospedale Centrale di Bolzano (76,3), l’ospedale Mater Domini di Catanzaro (75,4%), l’ospedale Maria Santissima Addolorata di Eboli (75%) e l’ospedale Infermi di Rimini (74,8%).

La mortalità dopo un infarto

Cala la mortalità a 30 giorni dopo un infarto cardiaco dall’8,4% nel 2020 al 7,7% nel 2021. Un trend che si riavvicina a quello prepandemico (7,3%). Tra le strutture con almeno 350 casi in due anni, non ha registrato nessun caso di decesso l’ospedale Umberto I di Ancona. Al secondo posto l’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine (0,5%). Al terzo, la Casa di cura Montevergine di Mercogliano (0,67%). A seguire: l’ospedale Del Cuore Pasquinucci di Pisa (1,19%), l’Heperia hospital di Modena (1,32%), l’ospedale San Giovanni Di Dio e Ruggi D’Aragona di Salerno (1,43%), il policlinico Gemelli (1,63%), l’ospedale Ss. Annunziata di Chieti (1,96%), l’ospedale di Treviso (2,34%) e l’ospedale di Vicenza (2,38%).

Frattura di femore

Mentre la mortalità a un mese dal ricovero per frattura di femore nel 2021 è rimasta pressoché la stessa del 2020: 6,4% contro 6,6%. E resta più alta di quella rilevata nel 2019 (5,1%). Al vertice della graduatoria per capacità di assicurare un intervento chirurgico per frattura del femore entro 48 ore dall’ospedalizzazione c’è l’ospedale Umberto I di Siracusa, con il 98,2% dei casi. Secondo in classifica l’ospedale Pertini di Roma (94,8%), seguito dal policlinico Campus Bio medico di Roma (94,7%), l’ospedale San Giovanni Di Dio di Agrigento (93,6%), l’ospedale di San Donà di Piave (90,9%), l’ospedale Humanitas di Rozzano (89,3%), l’ospedale Guzzardi di Vittoria (89,3%), l’ospedale San Camillo di Roma (88,7%) e lo Stabilimento di Jesi (88,3%).

Mentre per Bypass aorto-coronarico, protesi d’anca e di ginocchio, tumore maligno della mammella e tumore della prostata, nessun ospedale siciliano si è classificato.

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