PALERMO – Dove andiamo a mangiare stasera? Mi consigli una buona trattoria? Ma là come è la pizza? Si mangia bene o male in quel posto?
Chissà quante volte abbiamo fatto una di queste domande raccontando le nostre esperienze, dopo avere frequentato locali e ristoranti. E non sorprende: sul cibo non si discute e non discute in particolare il palermitano, che ad ora di aprire il portafoglio, sulla base dei piatti assaporati e della modalità del servizio, sa bene cosa fare una volta uscito dal locale. Con tanto di accurata descrizione consiglierà a parenti, amici e conoscenti quel determinato posto, oppure metterà un divieto categorico: “Qua non ci vengo più!”
Insomma, il passaparola che, vuoi o non vuoi, su tema food, per quanti devono compiere la fatidica scelta del “dove andiamo a mangiare” si conferma un presupposto fondamentale. Al giorno d’oggi poi, ai tempi dei social, questa tendenza è ancora più immediata. Basta un semplice click e al via alla condivisione della propria recensione: dopo avere individuato il locale, ordinato e assaporato le varie pietanze, occorre semplicemente entrare su Facebook e mettere un bel post.
Certo, qualcuno potrebbe dire che ci sono delle app specifiche. Nonostante tutto, sia per velocità che per comodità, pare che “Faccia da libro”, su questo versante, sia il social network più gettonato.
Su Facebook, infatti, non mancano – anzi abbondano – i gruppi all’interno dei quali gli utenti possono recensire luoghi mangerecci, raccontando i momenti trascorsi all’insegna del cibo.
Tra questi spicca il gruppo “Mangiare bene e male a Palermo e provincia”, che sin dalla sua nascita in pochissimo tempo ha raggiunto tantissimi iscritti, che ad oggi ammontano ad oltre 73 mila.
“Il gruppo – spiega uno degli amministratori Raffaela Usenza – è nato qualche anno con l’intento di creare su Facebook una community che condividesse la passione per il cibo e soprattutto l’entusiasmo di raccontare le proprie esperienze. Io insieme agli altri due amministratori, Francesco Caronia e Franco Nicosia, vigiliamo con attenzione affinché le regole stabilite vengano rispettate. In particolare, stiamo attenti che all’interno del gruppo, dal momento che si tratta di locali, possa esserci qualche tipo di pubblicità”.
La passione per il cibo, la voglia di scoprire e conoscere locali nuovi, condividendoli con gli altri, sono tra i fattori che rendono quotidianamente dinamica e attiva la community. Anche noi de ilSicilia.it lo abbiamo consultato per un’analisi social dei luoghi più apprezzati per gustare il miglior panino con la milza a Palermo.
Le recensioni “devono essere il più dettagliate possibile”, con la descrizione delle pietanze, costi, tempi di attesa e cortesia. Inoltre, un aspetto a cui i tre amministratori tengono molto – come specificato tra le informazioni – è che nella recensione ci siano indicazioni relative all’accessibilità (scivoli/ingressi facilitati/ampiezza porte) e fruizione dei servizi igienici per i diversamente abili.
Per quanto riguarda le fotografie, queste non sono obbligatorie. “Anche se le immagini arricchiscono ulteriormente la recensione, i membri del gruppo – conclude Usenza – in un post apprezzano inevitabilmente il contenuto testuale, perché è da questo che emerge il punto di vista di ognuno e ci si rende conto effettivamente del grado di soddisfazione di un locale o meno”.