E’ iniziata questa mattina la discussione degli articoli del ddl di Stabilità all’Assemblea regionale siciliana, presieduta da Gianfranco Miccichè.
Il Parlamento siciliano ha approvato un emendamento che stanzia le prime risorse necessarie ad avviare la riforma degli ordinamenti e dei sistemi di classificazione di tutto il personale della Regione Siciliana. “Un importante risultato che arriva al termine di un incessante lavoro che abbiamo svolto per mettere Governo e Parlamento di fronte alle proprie responsabilità nei confronti dei lavoratori regionali”, hanno commentato i segretari generali regionali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Ugl, rispettivamente Gaetano Agliozzo, Paolo Montera, Enzo Tango ed Ernesto Lo Verso.
“Siamo consapevoli – proseguono i sindacalisti – che si tratta di risorse ancora insufficienti, soprattutto considerando la situazione tipica del comparto della Regione, costituita per la maggior parte da personale di categoria A e B, ma intanto abbiamo ottenuto quanto previsto anche dallo stringente Accordo Stato-Regione. Inoltre, con la copertura fino a fine anno e per gli anni a venire, possiamo cominciare a dare una svolta al lavoro nella pubblica amministrazione regionale e potenziare la macchina amministrativa”.
“Si tratta di un obiettivo – concludono Agliozzo, Montera, Tango e Lo Verso – che avrà effetti positivi su tutti i siciliani: senza una Regione performante, infatti, la Sicilia rischia di non poter sfruttare tutte le opportunità che il Pnrr ci offre per lasciarci alle spalle le devastanti conseguenze economiche e sociali della pandemia”.
“Un comportamento incredibile quello del M5s durante la discussione della finanziaria regionale all’Ars. Il Movimento, infatti, si sta opponendo al finanziamento del fondo siciliano sul sovraindebitamento, quello della cosiddetta legge Salva suicidi”. Lo ha affermato il deputato regionale Sergio Tancredi dell’intergruppo “Per la Sicilia” composto dai gruppi parlamentari Attiva Sicilia e Diventerà Bellissima.
La norma nazionale sul sovraindebitamento, la cosiddetta legge ‘Salva suicidi‘ agevola chi, in maniera non colpevole, non può più pagare i propri debiti e si trova, quindi, nell’impossibilità anche a sostenere le esigenze quotidiane proprie e della famiglia: una situazione che ha condotto negli ultimi anni diverse persone al suicidio. “Abbiamo presentato un emendamento – spiega Tancredi – per un sostegno erogato dall’Irfis a valere sul Fondo Sicilia per la salva suicidi anche per avviare le pratiche della richiesta, estendendo la possibilità di aiutare anche i privati. A volte, infatti, ci sono imprenditori e famiglie che non possono accedere ai benefici della legge perché non hanno neanche i soldi per le procedure”.
Scontro in aula con i grillini, “Eppure il M5s si oppone alla possibilità che la Regione Siciliana aiuti queste persone in difficoltà, che rischiano di togliersi la vita proprio perché non vedono via di uscita dall’eccesso dei debiti. E in Sicilia sono davvero tanti a trovarsi in questa situazione. Ma, evidentemente, al M5s tutto questo non interessa: tanto in Aula è facile dire di ‘no’ senza pensare alle terribili conseguenze”.
Della Finanziaria non è passata la norma per agevolare l’ingresso delle famiglie nei luoghi della cultura. A sottolinearlo in aula è stato l’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, che ha commentato l’avvenuto stralcio dell’articolo 6 della Legge di Stabilità regionale.
“Le famiglie siciliane purtroppo non avranno le agevolazioni che avevamo introdotto nella Legge di stabilità regionale per facilitarne l’accesso nei luoghi della cultura, abbattendo per loro il costo dei biglietti d’ingresso – ha detto l’assessore Samonà – Il Presidente dell’Ars Miccichè, infatti, questo pomeriggio ha bloccato la norma voluta dal governo regionale, stralciandola e di fatto assecondando le opposizioni, Pd e M5s in testa, che avevano in tutti i modi tentato di boicottarla. Qualcuno dovrà adesso spiegare alle famiglie siciliane con figli che non potranno usufruire della card scontata, – sottolinea l’esponente del governo Musumeci – che era stata pensata dall’assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana per avvicinare i nuclei familiari a musei e parchi archeologici regionali. A nulla è servita una riscrittura della stessa norma, che avevamo effettuato insieme allo stesso Ufficio di Presidenza dell’Ars a seguito del dibattito d’Aula, per accogliere alcune delle osservazioni che erano state mosse dai parlamentari. Risultato: per le famiglie nessuno sconto e nessuna agevolazione e il rifiuto ci è stato motivato con una serie di tecnicismi che risultano francamente inaccettabili. Politicamente, la responsabilità è da ascrivere alla sinistra, ai grillini e a chi, in Aula, ha retto loro il gioco”.