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Rimpasto in giunta, verifica non più rinviabile

Manovra ter: una variazione di bilancio approvata in tempi record, ma che fa discutere

venerdì 8 Agosto 2025

Una manovra finanziaria che ha fatto discutere, quella approvata ieri dal parlamento siciliano. Con il rinvio a settembre degli emendamenti aggiuntivi e i cosiddetti fondi per i territori, pari a 35 milioni di euro, è passata – per molti aspetti – la linea dura dell’opposizione a Sala d’Ercole.

Se da un lato l’obiettivo di approvare la manovra in tempi record è stato portato a casa, dall’altro i mal di pancia rispetto ad alcuni provvedimenti si sono palesati di fronte al mancato disco verde a norme importanti, con il ricorso allo strumento del voto segreto.

Il governo regionale è andato sotto su diverse norme, si pensi all’acquisto dell’immobile di Via Cordova 76, di proprietà del Fondo pensioni per il personale della Cassa centrale di Risparmio Vittorio Emanuele per le province siciliane — Palermo. Una norma saltata col voto segreto che prevedeva misure per l’abbattimento delle locazioni passive della Regione Siciliana. L’obiettivo era quello di migliorare la distribuzione logistica degli uffici di competenza regionale.

Ma è anche vero che si è formata una maggioranza trasversale con frange di circa 18 deputati che hanno votato seguendo in parte la linea delle minoranze, partecipando al voto segreto, richieste ripetutesi molte volte. Secondo le voci di corridoio a Palazzo dei Normanni, gli animi dietro le quinte non sono sereni. E già perché i franchi tiratori hanno affondato ancora una volta il colpo, di cui un numero importante sarebbe rintracciabile tra le fila di Fratelli d’Italia e Forza Italia, e poi di Mpa.

Rimasti delusi dalla mancata approvazione di numerose norme della variazione di bilancio i fedelissimi del governatore Renato Schifani, in primis gli esponenti della Dc di Totò Cuffaro “che si sentono mortificati” dall’atteggiamento contraddittorio del centrodestra. Non ne hanno fatto un mistero, sia il segretario nazionale che il presidente della Commissione Affari istituzionali Ignazio Abbate. Sono venuti meno gli impegni presi con il governo regionale, a partire dalla stabilizzazione del personale precario dei Consorzi di bonifica, agli Asacom. Impegni frutto di un accordo tra i partiti di centrodestra e il governo Schifani maturato giorni fa prima che entrasse nel vivo la discussione generale della manovra ter.

E adesso cosa ne sarà  del mancato accordo di inserire gli emendamenti dell’impinguamento dei capitoli circa i trasferimenti ai Comuni e alle Province per il servizio di Asacom e il personale dei Consorzi di bonifica?

Il democristiano Abbate, insieme al capogruppo e collega di partito Carmelo Pace, ha chiesto formalmente al presidente dell’Ars Gaetano Galvagno e al presidente della Regione Renato Schifani di impegnarsi a discutere delle questioni sopra descritte già a partire dalla fine della pausa estiva. Lo stesso presidente della Commissione Bilancio Dario Daidone ha garantito che a partire dal 9 settembre la II commissione discuterà di questi provvedimenti e di altri di natura economica stralciati dal disegno di legge governativo della variazione di bilancio. Un impegno condiviso da tutti i capigruppo di maggioranza e opposizione e ribadito in Aula nel corso del suo intervento conclusivo dal presidente Galvagno.

Dunque, niente scuse. Si ripartirà dalla garanzia contrattuale per i lavoratori dei Consorzi di bonifica, dall’incremento delle risorse per sostenere le attività degli Asacom, aiutando Comuni e Province a garantire il servizio di assistenza svolto da figure specialistiche professionali che supportano persone con disabilità, in particolare studenti, nello sviluppo dell’autonomia e nella comunicazione, sia a scuola che in altri contesti.

Poi c’è da capire il motivo per cui parte della maggioranza si ostini a contrastare le attività politiche del governatore dell’Isola. La ragione potrebbe essere quella legata alla richiesta espressa più volte di rimpasto in giunta. Una serie di amarezze che vengono palesate anche all’interno del partito del presidente della Regione: Forza Italia. A questo punto, la riflessione politica non è più rinviabile e dopo la pausa estiva lo stesso Schifani dovrà fare i conti con questo malumore diffuso e confrontarsi con i partiti che sostengono la sua azione di governo, cercando di trovare soluzioni che siano condivise da tutti.

Al netto delle diatribe interne alla maggioranza, è anche vero che con la manovra ter sono state accolte alcune delle priorità espresse dal governo regionale. La nuova manovra finanziaria mette a disposizione della Sicilia 339 milioni di euro per affrontare alcune delle sfide più urgenti della Regione, con un’attenzione particolare all’emergenza idrica, agli enti locali destinando ai Comuni più risorse economiche e al sistema sanitario con le misure che puntano all’abbattimento delle liste d’attesa.

Uno dei punti cardine riguarda proprio la crisi idrica: vengono destinati 11 milioni alla Protezione civile per far fronte alla siccità e agli eventi calamitosi, mentre 32 milioni saranno impiegati per garantire il funzionamento dei dissalatori a Trapani, Gela e Porto Empedocle. Ulteriori risorse, pari a 6,2 milioni, andranno alla progettazione di interventi nelle dighe.

Per aiutare i Comuni a far fronte ai maggiori costi nella gestione dei rifiuti, sono stati stanziati 45 milioni, premiando con una quota maggiore (25 milioni) quelli che hanno raggiunto almeno il 60% di raccolta differenziata. Sempre agli enti locali sono destinati 15 milioni per progetti di videosorveglianza e oltre 8 milioni per l’acquisto di nuovi scuolabus.

C’è spazio anche per la manutenzione del territorio: 55 milioni andranno alla riqualificazione straordinaria delle strade provinciali e 5 milioni serviranno per interventi nelle scuole pubbliche.

Particolare rilievo viene dato anche alla spesa sociale. Rifinanziata la linea B della legge sulla povertà: agli enti che si occupano di accoglienza e ricovero di indigenti vengono destinati 3 milioni di euro. Il fondo per le persone con disabilità viene incrementato di altri 10 milioni, a dimostrazione di un impegno crescente sul fronte dell’inclusione.

Infine, un investimento strategico da oltre 66 milioni, distribuito nel prossimo triennio, sarà dedicato alla sanità. L’obiettivo è chiaro: ridurre i tempi di attesa e rendere i servizi più accessibili a tutti i cittadini.

 

 

 

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