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Manovra, trattativa sul maxi-emendamento ancora in stallo: all’Ars ennesimo rinvio

giovedì 12 Maggio 2022
palazzo dei normanni

Dopo una lunga riunione, la seduta all’Assemblea regionale siciliana per il voto finale alla finanziaria si è conclusa con un nulla di fatto. Non c’è ancora un accordo complessivo per chiudere la manovra.

Sul tavolo ci sono due maxi -emendamenti non ancora approdati a Sala d’Ercole: quello parlamentare, che deve essere revisionato e sottoscritto dai capigruppo dei partiti, e quello del Governo Musumeci, già depositato in segreteria generale. Perciò, il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè ha rinviato il tutto a domani, alle ore 11.

Ma l’Esecutivo auspica un’unica soluzione, dando la disponibilità ad unificare i due documenti, cioè “Dobbiamo arrivare ad un solo maxi-emendamento, per evitare sovrapposizioni di proposte parlamentari e quelle governative, e quest’ultime hanno la priorità. Continuiamo a lavorare con gli uffici, nel confronto tra il governo e le forze parlamentari per approvare il prima possibile la legge di stabilità”.

Intanto, dem e grillini non ci stanno, perciò l’asse giallo-rosso presenterà un unico emendamento. “Non parteciperemo a nessuna trattativa per raggiungere l’accordo di un unico maxi emendamento alla manovra Finanziaria. Non conosciamo i contenuti delle proposte del Governo né di altri. Il Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle presenteranno la propria proposta con un maxi emendamento e domani deciderà l’aula”. Lo hanno dichiarato il segretario e deputato regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo e il capogruppo del M5s Nuccio Di Paola, dopo l’ennesimo rinvio dei lavori d’aula, per la discussione della Finanziaria.

Stasera, vedremo se sarà possibile studiare la richiesta del governo di arrivare ad un unico maxi-emendamento”, ha risposto Miccichè, aggiungendo che “il testo parlamentare è pronto, mentre non si conosce quello del governo”.

In sostanza, sulla manovra finanziaria salta il banco all’Ars, dove di fatto si è creata una nuova maggioranza. Al maxi-emendamento parlamentare, che varrebbe circa 21 milioni di euro, avrebbero lavorato Lega, Popolari e autonomisti, i deputati di Fi che fanno riferimento a Gianfranco Miccichè, un pezzo dell’Udc, PD e M5s e probabilmente deputati del gruppo Misto. Fuori FdI e Db e i forzisti cosiddetti ‘ortodossi’, le cui proposte sono state inserite dal governo nel proprio maxiemendamento.

 

 

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