Undici delibere di giunta in un solo giorno. Dalla seconda edizione di “Melilli in Wellness”, al conferimento di incarichi a professionisti in materia di appalti pubblici, passando al contributo alla parrocchia San Michele Michele Arcangelo di Villasmundo per i festeggiamenti patronali. Il 6 maggio 2021 sembra essere stata una giornata di super lavoro per la Giunta comunale guidata dal Sindaco Giuseppe Carta.
Che si tratti di un modello di efficienza o di una pratica amministrativa quantomeno discutibile fatto sta che, spulciando il sito istituzionale del Comune di Melilli, provvedimenti del genere si trovano praticamente all’ordine del giorno.
Sulla vicenda, lo scorso aprile si era espresso Fabio La Ferla presidente dell’ Organizzazione Siciliana Ambientale – Generazione Futura. Secondo La Ferla, l’emanazione di un numero così alto di atti sarebbe fuori luogo e andrebbe a incidere pesantemente sul bilancio di un ente che può contare su circa 28 milioni di euro.
La Ferla aveva anche sollecitato l’intervento degli organi inquirenti ma, al momento, non è dato sapere se qualcosa in questo senso si sia mosso o meno. Quel che è certo è che, al di là della legittimità di tali provvedimenti, si pone comunque una questione di natura politica che ha fatto esplodere la polemica.
Non è la prima volta che il primo cittadino di Melilli si ritrova a fare i conti con polemiche, che in precedenza si erano accese a causa di alcune vicissitudini giudiziarie. Coinvolto nel febbraio 2019 insieme ad altri amministratori, dirigenti e imprenditori, nell’operazione «Muddica», il primo cittadino aveva trascorso cinque mesi agli arresti domiciliari. Un anno dopo, nel luglio del 2020, era ritornato per pochi in giorni ai domiciliari e successivamente rimesso in libertà ma, con divieto di dimora a Melilli. La misura è stata revocata a novembre dello scorso anno e così, da quel momento, Carta è rientrato pienamente nelle funzioni di sindaco mentre, il processo a suo carico, è ancora in fase di dibattimento. Al centro delle indagini, la gestione della cosa pubblica e i metodi utilizzati nell’assegnazione di alcuni appalti. Per questa vicenda, Carta (che si è sempre professato innocente), era stato in precedenza sospeso dalla carica di sindaco dalla Prefettura di Siracusa per effetto della legge Severino.