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Guerra agli incivili

Messina, bene droni e fototrappole anti zozzoni: ecco i dati

sabato 30 Dicembre 2023

C’è l’incivile “una tantum” quello che prova tutti gli accorgimenti per non farsi beccare, c’è quello dello “smetto quando voglio” che non vuol adattarsi al mondo civile, c’è lo “zozzone seriale” che è il vero irriducibile, più lo multi, più lui si sposta sul territorio inventando nuove zone da trasformare in discariche, c’è quello “su commissione”, incaricato di gettare i rifiuti altrui (in gran parte frutto di lavori e piccoli cantieri).

Tutti questi, inspiegabilmente (QUI), sono disposti a caricare tutto in auto, percorrere chilometri per raggiungere per lo più i Colli Sarrizzo, tentare di eludere le telecamere, piuttosto che fare uso, non diciamo della raccolta porta a porta ma persino delle isole ecologiche, ben più vicine delle colline.

AZZERATI META’ SITI

La strategia anti zozzoni comunque funziona, grazie a droni, fototrappole e videocamere (QUI). Su 91 discariche abusive 43 sono state “smantellate”  il che equivale a dire quasi la metà . Per non parlare delle multe e del fatto che dal 2024 non sarà più un problema di soldi (tra l’altro nessuno le paga) quanto di denuncia penale (e sequestro del mezzo) che scatta per gli incivili.

IL REPORT

Il report dei primi mesi di lotta allo zozzone (QUI) è stato presentato a Palazzo Zanca dal sindaco Federico Basile, dal direttore generale Salvo Puccio, dall’assessore Francesco Caminiti e dalla presidente di Messinaservizi Bene Comune Mariagrazia Interdonato. Presenti anche il direttore generale MSBC Michele Trimboli, il comandante del Corpo di Polizia Municipale Maurizio Cannavò, Giovanni Giardina comandante della Polizia Metropolitana di Messina e l’amministratore delegato della società Vitruvio Tech che sta gestendo il servizio delle fototrappole Massimiliano Nenni.

LA STRATEGIA FUNZIONA

Il progetto Magis, con le famose mille telecamere ha funzionato e nel 2024 vogliamo contrastare così il fenomeno dell’abbandono- ha commentato il sindaco Basile– Il nostro obiettivo è alzare sempre più l’asticella per il 2024 ma è chiaro che chi continua a non rispettare le regole e abbandonare i rifiuti per strada complica il nostro lavoro e soprattutto oltre a sporcare sono punti meno per il raggiungimento del nostro obiettivo del 65% di raccolta differenziata”.

Il vero cambio di passo potrà essere solo una “rivoluzione culturale” perché al di là dei dati del report non c’è dubbio che la raccolta porta a porta funziona e che le percentuali raggiunte collocano Messina ai livelli più alti tra le città (e non solo del sud).

BECCATI 485 ZOZZONI

L’assessore Francesco Caminiti ha snocciolato i dati del progetto che sta portando risultati importanti al punto che in pochi mesi sono stati 485 i casi individuati in pochi mesi tra abbandoni con automezzi e a piedi. “Stiamo posizionando altre 150 telecamereha detto Caminiti – e altre se ne aggiungeranno, circa 1300 grazie al progetto Magis, ed ancora oltre agli agenti della sezione ambientale della Polizia municipale, avremo a disposizione 3 droni per la zona dei colli che fungeranno da fattore deterrente insieme alle fototrappole  per contrastare il fenomeno”.

L’obiettivo è “stanare” le diverse tipologie di zozzoni, soprattutto i seriali che abbandonano ogni giorno i rifiuti spostandosi di zona. Insomma Caminiti ha ricordato che da ottobre 2024 scatterà il procedimento penale per il reato di abbandono rifiuti.

I FLUSSI DI ABBANDONO

E’ stato l’amministratore delegato della Vitruvio (società che gestisce il progetto) ad illustrare le attività di questi primi 4 mesi che sono comunque serviti anche a fare opera di informazione ai cittadini. Il report ha portato anche ad un’analisi del fenomeno, come gli zozzoni “abituali” soprattutto in ambito urbano: “Abbiamo verificato che le stesse persone abbandonano sempre nelle stesse ore e nelle stesse zone- ha detto Massimiliano Nenni- Dal 16 settembre abbiamo installato 60 apparecchiature, mappando 116 siti. Ne abbiamo controllati 91 su cui abbiamo effettuato una rotazione. In alcune zone ha già funzionato, con meno eventi simili o addirittura zero. Abbiamo cercato di seguire questo flusso e ad oggi ci sono 53 siti attivi. La mappatura copre tutto il territorio, molto complesso per conformazione, per capire dove si spostano flussi di abbandono. Il sistema dinamico ci permette di installare o disinstallare con facilità le telecamere. Abbiamo trasmesso 28 report e ilevato 485 eventi”.

IL SISTEMA FUNZIONA

Dal report si evince una progressione: il primo mese 47 abbandoni, poi 92, nel terzo mese 257 e nei primi dieci giorni del quarto già 89. “L’effetto deterrente quindi funziona anche con i cartelli- ha concluso Nenni- Il nostro lavoro va in sinergia con il Comune e la polizia municipale e provinciale. Questa collaborazione ci dà risultati migliori”. Tra i siti azzerati ci sono aree di Gravitelli, Pistunina, San Jachiddu, Bordonaro, la strada provinciale 44.

SERVE SENSO CIVICO

La presidente della Messinaservizi Bene Comune Mariagrazia Interdonato ha sottolineato l’importanza del senso civico “abbandonare rifiuti non è soltanto un danno ambientale, ma un grave danno perchè si tratta di materiale che viene sottratto alla raccolta. Più riusciremo a contrastare l’abbandono tanto più riusciremo a raggiungere il 65 per cento. Non stiamo parlando solo di utenze fantasma ma anche di chi è iscritto e paga regolarmente la Tari, eppure abbandona alcune tipologie di rifiuti.  La società funziona e funziona bene, ma i cittadini devono capire che non vale la pena abbandonare rifiuti, perchè se oggi abbiamo dimostrato che la raccolta differenziata si può fare, e si può fare anche al sud, siamo tra l’altro all’ottavo posto tra le 14 città con popolazione superiore a 200mila abitanti, sicuramente senza questi atteggiamenti scorretti, avremmo migliorato ancor più la nostra posizione. Anche all’interno dei condomini va fatta opera di sensibilizzazione. Pure un bollino sui sacchetti è abbandono, è svogliatezza e sono atteggiamenti piccoli che fanno la differenza”.

Un ultimo dato è il milione di euro speso per bonifiche e interventi, con conseguenze che gravano anche sulla tari e quindi sugli stessi cittadini in regola. Dal 2024 oltre alla denuncia penale è previsto il sequestro del mezzo. Ma davvero vale la pena rischiare anche la fedina penale pur di non fare semplici gesti di civiltà? Ed è davvero triste fare queste considerazioni nel 2024….

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