A dispetto delle temperature reali, l’autunno alle porte rischia di essere rovente per le famiglie e le imprese italiane alle prese con il caro bollette e con i prezzi di gas ed energia sempre più alti.
La situazione a Messina è molto seria, ed anche il Comune si è visto raddoppiare e triplicare le bollette. Ma i più preoccupati sono i privati, soprattutto i piccoli imprenditori, gli esercenti, i panificatori, i ristoratori. Quanto alle grandi aziende monitorano costantemente un contesto in evoluzione e i cui esiti al momento è difficile prevedere.
“Stanno resistendo finchè è possibile. Stiamo parlando di costi raddoppiati rispetto al 2020 e già dal prossimo mese triplicati– spiega Ivo Blandina, presidente della Camera di Commercio-Artigiani e commercianti non reggono più il costo del gas e dell’energia. I panificatori sono allo stremo. A pagarne le conseguenze sono le famiglie e i lavoratori. Il peggio è per le aziende energivore. Una cosa è comunque evidente sin da ora, qualsiasi misura prenderà il governo nazionale arriva in ritardo”.
C’è chi, di fronte ad una situazione critica, ha le spalle più larghe grazie a decisioni lungimiranti prese in passato. E’ caso della famiglia Barbera, che già da tempo ha individuato soluzioni che ottimizzano i risparmi e che sono in linea con strategie ecosostenibili. Da 15 anni infatti Caffè Barbera ha deciso di utilizzare un impianto fotovoltaico grazie al quale il costo dell’impiego delle macchine per confezionamento non sta risentendo dei vertiginosi aumenti di questi mesi.
“Il peso del caro energia non lo soffriamo ma il problema è il gas- spiega Francesco Barbera– L’aumento dei costi sul gas grava sull’utilizzo delle tostatrici, con un rapporto rispetto al consumo sempre più alto. Siamo arrivati ad un aumento da 1 a 6 nel mese di luglio e sappiamo già che sarà da 1 a 7 a settembre. Tradotto in termini semplici: è un massacro”.
A questo occorre aggiungere gli aumenti collegati ai trasporti, ovvero al caro benzina che influisce sui costi delle consegne dal momento che vengono effettuate in tutta la Sicilia e oltre lo Stretto. E’ una catena e via via che il carburante aumenta lievitano anche i costi. Insomma, il caffè diventa più amaro.
“Questo massacro si abbatte sulle famiglie e sulle imprese- prosegue Barbera- Una soluzione c’è, il governo potrebbe utilizzare parte dei 40 miliardi di extra-profitti generati dalle società energetiche, che val la pena ricordare sono partecipate dallo Stato stesso…. ”.
Meno colpito dal caro energia e gas è il gruppo Franza soprattutto per quel che riguarda il collegamenti in convenzione con Stato e Regione.
“Ci sono meccanismi di recupero che fanno sì che non ci siano ripercussioni sull’azienda e sulle tariffe- spiega Vincenzo Franza, ad di Caronte Tourist- Sia lo Stato che la Regione hanno effettuato interventi importanti per assorbire gli aumenti in modo da non incidere sulle tariffe. Anche sullo Stretto di Messina, grazie ad una serie di decisioni prese in precedenza, siamo riusciti a non far gravare sull’utenza gli aumenti. Discorso diverso è per le altre aziende del gruppo, come gli alberghi che risentono di una problematica nazionale. In questo caso il settore è in sofferenza”.
Impossibile fare previsioni su quel che c’è alle porte. L’autunno sarà terribile per le famiglie, con la conseguente riduzione dei consumi, l’aumento dell’inflazione ed un tetto salariale che è rimasto uguale. In Italia tantissime aziende saranno costrette a ricorrere alla cassa integrazione e questo, dopo due anni di covid rischia di diventare un colpo letale.