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Messina, con De Domenico c’è l’assessore al mare: “Randazzo massimo esperto”

martedì 24 Maggio 2022

De Domenico istituisce “l’assessore al mare” e la delega va a Nanni Randazzo, che questa mattina si è presentato alla città soffermandosi anche sugli altri aspetti che saranno al centro delle sue competenze in squadra.

Il primo atto da assessore al Mare- dichiara Randazzo– sarà quello di portare ad approvazione il Piano di utilizzo del demanio marittimo (PUDM). È delittuoso che una città come Messina, con il numero più alto di chilometri di costa tra le città metropolitane, non abbia un Piano approvato e, soprattutto, valutato sotto l’aspetto ambientale strategico, la Vas”.

Il PUDM, come ricorda l’assessore designato, è lo strumento per aprire la città davvero verso il suo mare e dare la possibilità alla costa di essere completamente fruita, non solo per i lidi, ma per dare accesso alla gente, allo sport, per l’alaggio delle barche e tantissime altre attività che generano economia.

Dal piano, inoltre non si può prescindere- spiega il docente universitario-C’è una sentenza del Consiglio di stato molto chiara, dopo il 31 dicembre 2023, se non sarà approvato il PUDM, non si potranno più dare concessioni demaniali”.

L’assessore designato poi, si sofferma sulla questione dell’erosione costiera:E’ giusto che si metta in sicurezza il territorio. Gli abitanti di Galati hanno diritto di vivere in un’area sicura.  Sono stati fatti degli interventi da parte dell’ex amministrazione ma con uno studio attento si poteva arrivare a soluzioni migliori. Con le giunte precedenti, insieme all’Università di Messina, abbiamo portato avanti per anni un piano di monitoraggio, ottenendo ottimi risultati. L’ultima giunta ha abbandonato il piano di monitoraggio e questo è un grave errore, perché non studiare adeguatamente le cause non ha consentito di mettere in atto tutte quelle attività che si sarebbero potute avviare per mitigare il processo erosivo: il processo erosivo non va trattato solo con i grandi finanziamenti. La costa va gestita giorno dopo giorno, stagione dopo stagione; attivare dei sistemi di spostamento dei sedimenti, assecondando quella che è la naturalità del mare.”

Randazzo ha spiegato d’aver avviato con il suo  gruppo di lavoro  collaborazioni con altri colleghi e seguito degli interventi sia a Ischia che nel Lazio, dove sono stati fatti spostamenti di sedimenti che con cifre assolutamente limitate hanno portato alla buona gestione del territorio.  Infine, terzo aspetto sul quale bisogna impegnarsi seriamente è la questione delle bandiere blu.

È vero che è una questione complessa, ma è pur vero che se si propone di fare la bandiera blu a Capo Peloro e per l’accesso alla spiaggia si pongono quattro blocchi di calcestruzzo, accanto si installa una doccia orribile che fa un laghetto ristagnante e poi la prima cosa che si scorge accedendo alla spiaggia sono i rifiuti dei lidi, mi pare impensabile che si possa ambire alla Bandiera blu. Mi sembra fuori da ogni logica”.

L’ ultima riflessione di Randazzo è sulla Zona Falcata. “Il mio gruppo di ricerca sta lavorando al modello concettuale, dovremmo consegnarlo tra 15 – 20 giorni. Abbiamo tutti i dati per completare con le colleghe Ida Milone e Cettina De Stefano l’attività. L’Autorità di sistema portuale dello Stretto ha fatto un grande lavoro, ha completato tutte le analisi e i carotaggi. È una questione complessa, non è una situazione facile, è un’area inquinata, come è normale per un’area industriale abbandonata. Però è un’area che può essere bonificata e lo dico pensando alla prima attività che si potrà realizzare, il restauro dell’area della Cittadella che sarebbe il primo magnifico biglietto da visita per la rinascita di quella zona di Messina. D’altra parte – osserva Randazzo – se oggi possiamo parlare di piano regolatore del porto e di recupero e bonifica della Zona Falcata tutto questo si deve al cosiddetto Patto della Falce voluto dall’ex rettore dell’Ateneo Pietro Navarra, che dopo decenni di stallo ha messo intorno al tavolo tutte le istituzioni che avevano competenza su quella porzione di città. Quell’accordo ha determinato il superamento di profili di contenzioso giuridico che bloccavano ogni azione. Abbiamo superato i veti incrociati”.

Il candidato sindaco del centrosinistra Franco De Domenico, risultato positivo al covid è intervenuto da remoto ricordando che la coalizione vuol  costruire un’azione amministrativa “basata sulle competenze e non sull’odio e la mistificazione. Chi non ha nulla da proporre, guarda sempre ‘in casa d’altri’.  C’è una questione di credibilità, Messina merita rispetto, merita persone serie e competenti. Su questo noi vogliamo impostare la nostra azione amministrativa, non sulla furbizia, non sull’inganno e la speculazione. Con la mia coalizione abbiamo deciso di nominare in giunta e dare una delega apposita al massimo esperto di erosione costiera e di problematiche legate all’ambiente marino, già consulente della Regione Siciliana”.

E’ intervenuta la vicesindaca designata che ha evidenziato come “la disponibilità di una figura autorevole come Nanni Randazzo pronta a lavorare per Messina sia una risorsa importantissima”.  Valentina Zafarana ha ricordato, infine, a proposito della fruizione delle spiagge, che grazie a un emendamento proposto da lei in Finanziaria regionale, arriveranno a Messina 500 mila euro per dotare le spiagge di accessi ai disabili. In questo modo – osserva Valentina Zafarana – possiamo ambiare al riconoscimento della Bandiera Lilla, che premia e supporta quei Comuni che favoriscono il turismo d’inclusione”.

 

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