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la parola agli inquirenti

Messina Denaro, la conferenza stampa: tutti i dettagli della cattura

lunedì 16 Gennaio 2023

E’ in corso a Palermo, al Comando della Legione Carabinieri di Sicilia, la conferenza stampa sull’arresto del boss di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro.

Maurizio de Lucia, procuratore capo di Palermo: “Abbiamo catturato l’ultimo stragista. Un latitante pericolosissimo, catturato senza uso manette. La cattura viene prima di qualsiasi altra cosa. Non sapevamo che faccia avesse. 

“C’è stata certamente una fetta di borghesia che negli anni ha aiutato Messina Denaro e le nostre indagini ora stanno puntando su questo”. Lo ha detto il procuratore Maurizio de Lucia durante la conferenza stampa sulla cattura del boss.

“Messina Denaro non era armato né indossava alcuna protezione. Era in linea con il profilo del paziente medio che frequenta la clinica”. Lo ha detto l’aggiunto Paolo Guido rispondendo a un giornalista che chiedeva se al boss fosse stata trovata un’arma.

“Al momento della cattura Matteo Messina Denaro indossava un orologio molto particolare, con un valore di 30-35mila euro”. Lo hanno detto i Carabinieri in conferenza stampa.

“Nessuna delle vittime resterà senza risposta. Io, il mio ufficio e le forze dell’ordine continueremo a rivolgere i nostri sforzi in questo senso”. Così durante la conferenza stampa sulla cattura diMessina Denaro il procuratore di Palermo Maurizio de Lucia ha risposto al padre dell’agente Nino Agostino, ucciso dalla mafia. Agostino aveva chiesto se, dopo la cattura del capomafia, si riuscirà ad avere risposte sui delitti irrisolti come quello del figlio.

“Ci è apparso in buona salute e di buon aspetto non ci pare che le sue condizioni siano incompatibili con il carcere”. Lo ha detto l’aggiunto di Palermo Paolo Guido alla conferenza stampa sulla cattura del boss Messina Denaro. “Era di buon aspetto, ben vestito, indossava capi di lusso ciò ci induce a dire che le sue condizioni economiche erano buone”, ha aggiunto. “Ovviamente sarà curato come ogni cittadino ha diritto essere curato”, ha concluso.

La “certezza” che dietro il nome di Andrea Bonafede si nascondesse il boss Matteo Messina Denaro gli investigatori la hanno avuta “solo questa mattina”. Lo ha spiegato il comandante del Ros, il generale Pasquale Angelosanto, ricostruendo gli ultimi passaggi dell’indagine che ha portato alla sua cattura. “Già in passato avevamo indicazioni che avesse problemi di salute e su queste indicazioni – ha detto – abbiamo lavorato in modo da individuare le persone” che avevano accesso alla struttura sanitaria e che avevano una particolare patologia. “Nell’ultimo periodoha aggiunto Angelosantoc’è stata un’accelerazione perché via via che si scremava la lista e si scremavano le persone, ci siamo concentrati su pochi soggetti fino ad individuare quel nome e cognome. Da qui l’ipotesi che potesse essere il latitante”. A quel punto è scattata l’organizzazione del blitz. E “fatte le ultime verificheha concluso Angelosantola certezza che fosse lui è arrivata solo questa mattina”

“Il risultato è pienamente investigativo, perché siamo arrivati alla data di oggi e all’arresto attraverso attività tecniche e investigative, fatte le ultime verifiche, la certezza che fosse lui è arrivata solo stamattina”. Così il generale Pasquale Angelosanto, comandante del Ros dei Carabinieri, nel corso della conferenza stampa sull’arresto di Matteo Messina Denaro.

“Fino a ieri era certamente il capo della provincia di Trapani, da domani vedremo”. Così il procuratore aggiunto Paolo Guido sugli assetti dei vertici di Cosa nostra dopo l’arresto di Messina Denaro.

Il Generale  Pasquale Angelosanto, comandante carabinieri dei Ros: “Abbiamo catturato l’ultimo stragista responsabile delle stragi del 1992-93”. Così il procuratore di Palermo Maurizio De Lucia ha aperto al conferenza stampa per l’arresto di Matteo Messina Denaro.

“Siamo particolarmente orgogliosi del lavoro portato a termine questa mattina che conclude un lavoro lungo e delicatissimo. Negli ultimi anni solo l’Arma ha eseguito 100 arresti di uomini vicini a Messina Denaro e sequestrato e confiscato 150 milioni. A questi numeri bisogna aggiungere i dati di Polizia e Finanza. Questo lavoro ha compromesso il funzionamento della struttura mafiosa”. Lo ha detto il capo del Ros, generale Angelosanto alla conferenza stampa sulla cattura di Messina Denaro.

“La procura ha autorizzato l’intervento di cattura che ha visto l’intervento dei componenti speciali dell’arma. La ricerca del latitante è stata concentrata nel periodo del mattino e dopo le verifiche fatte, e avvalendosi delle certificazioni tecniche il latitante è stato tratto in arresto. Questo è il risultato del lavoro di tanti carabinieri. Il latitante non ha opposto alcuna resistenza, non ha finto di essere il soggetto la cui identità ha utilizzato non sappiamo per quanto tempo. Guardandolo c’era poco da verificare. E’ il risultato di un lavoro corale che si è svolto nel tempo, che si è basato sul sacrificio dei carabinieri in tanti anni. L’ultimo periodo, quelle delle feste natalizie, i nostri lo hanno trascorso negli uffici a lavorare e a mettere insieme gli elementi che ogni giorno si arricchivano sempre di più e venivano comunicati. La Procura era aperta anche all’antivigilia, è stato uno sforzo corale”, ha aggiunto Pasquale Angelosanto, comandante del Ros, nella conferenza stampa a Palermo sull’arresto di Matteo Messina Denaro.

“Catturare un latitante pericoloso senza ricorso alla violenza e senza manette è un segno importante per un paese democratico”. Così il procuratore di Palermo Maurizio de Lucia alla conferenza stampa sull’arresto di Messina Denaro.

Esprimo il mio grazie al collega Paolo Guido che ha portato avanti le indagini in modo magistrale e il mio affetto e riconoscimento all’Arma e al Ros che abbiamo visto lavorare in modo indefesso. Allo stato non abbiamo elementi per parlare di complicità del personale della clinica anche perché i documenti che esibiva il latitante erano in apparenza regolari, ma le indagini sono comunque partite ora”. Lo ha detto il procuratore di Palermo Maurizio de Lucia alla conferenza stampa sulla cattura di Messina Denaro.

“Senza intercettazioni non si possono fare le indagini di mafia”, ha sottolineato il capo dei pm di Palermo Maurizio de Lucia alla conferenza stampa sulla cattura di Messina Denaro.

 

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