“Non è questo il tempo del voto di pancia. Non serve un sindaco simpatico, che vi fa divertire. Serve un sindaco che sappia amministrare”. Le parole dell’ex ministro Francesco Boccia e della capogruppo Pd alla Camera Deborah Serracchiani danno lo start alla campagna elettorale di Franco De Domenico, in un cinema Lux affollato ed entusiasta.
Ad aprire l’incontro è stato Alessandro, 27 anni, studi fuori Messina e tanta tanta voglia di spendersi nella sua città. Ma anche tante domande, tante paure di fronte a un presente incerto.
“Mi sono chiesto cosa possa essere accaduto a Messina che un tempo era riferimento anche culturale per poi piombare al 98esimo posto tra le città d’Italia- ha detto Boccia nell’intervento di apertura- Prima punto di riferimento e poi il buio. E mentre Messina crollava altre città del sud dimostravano che invece si può fare a crescere, rilanciarsi. Qui c’è stato un sindaco padrone che ha fatto passare il messaggio che lo Stato non serve. Ma adesso c’è la novità ed è che rispetto a 4 anni fa i movimenti hanno capito che la vera forza è l’unità e si sono affidati a Franco De Domenico”.
Ed è proprio l’unità l’elemento maggiormente sottolineato nel corso degli interventi. Non a caso anche il segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo pone l’accento sull’alleanza con il M5S che già da tempo a livello regionale sta dando i suoi frutti in termini di riscontro sul territorio. E se gran parte delle frecciate di Barbagallo erano dirette a Musumeci “l’unico governo regionale che ha presentato la Finanziaria a poche ore dal termine entro il quale scatta la rimozione del governatore”, l’idea che Messina possa fare da apripista è vista con interesse anche guardando alle Regionali.
“Conosco Franco da quando era all’Ars e da deputato abbiamo condiviso battaglie e la sua caratteristica è la semplicità ed è quella che adesso serve” ha concluso Barbagallo.
Massima attenzione per le risorse del PNRR ed è stata Deborah Serracchiani a ricordarlo perché sono cifre che faranno la differenza soprattutto quando i territori dovranno dimostrarsi in grado di essere all’altezza. “Ogni volta che il sud si allontana dal nord è l’Italia che si allontana dall’Europa-ha detto Deborah Serracchiani- Voi non avete bisogno di un sindaco simpatico ma di un sindaco che sappia amministrare. Sarà un autunno complicato e servono persone preparate”.
A concludere l’incontro è stato Franco De Domenico, che non ha nascosto anche una certa emozione di fronte ad una platea attenta e partecipe. “Da quando è iniziata la campagna elettorale siamo stati insultati, presi di mira sui social, attaccati da commenti violenti- ha detto De Domenico– Il nostro nome è stato usato come bersaglio. Noi siamo per un’altra Messina, quella generosa, accogliente. Per questo ho scelto come slogan un sindaco per Messina e tra la gente”.
De Domenico ha ricordato gli oltre 100 atti che portano la sua firma all’Ars e i 5 disegni di legge approvati (3 dei quali all’unanimità) e che hanno visto Messina protagonista.
“Messina è una città di mare ma che non dialoga col mare. Dobbiamo ripartire dal mare negato. In altre città agli imprenditori stendono i tappeti rossi, qui siamo respingenti. Al Comune non esiste neanche l’ufficio per il 110%. Ecco, se io ho deciso di candidarmi è stato per quel desiderio di normalità che tutti noi abbiamo. In questi 4 anni nulla è stato normale. Non servono spese a perdere ma investimenti. Il Comune deve essere una campana di vetro, ogni bilancio deve essere condiviso con i cittadini”.
Ha poi concluso con una citazione da Guerre stellari del maestro Yoda: “No. Provare no…Fare o non fare. Non c’è provare”.