Il Comune di Messina prova ad arginare la piaga dilagante del gioco d’azzardo che rende “schiavi” del gioco tanti cittadini e spinge sull’orlo della disperazione e della rovina economica intere famiglie. L’assessore all’Ambiente e Nuovi Stili di Vita, Daniele Ialacqua ha deciso di lanciare per affrontare la questione una campagna comunale contro il gioco d’azzardo. L’iniziativa si rivolge al sindaco di Messina, Renato Accorinti, ai componenti della Giunta comunale con deleghe ai Servizi Sociali, Commercio, Bilancio e Politiche culturali e alla Polizia locale. L’emergenza è quella delle tante, troppe, macchinette site nelle varie attività dislocate in città, nei bar, nei locali, e in parecchi luoghi dove insomma le maglie del gioco finiscono per stringere con una presa sempre più spietata e inesorabile le vittime di turno.
“Facendo seguito alla lettera del 29 settembre scorso, con la quale si evidenziava l’importante emanazione dell’ordinanza sindacale n. 393/2017 sugli orari di esercizio delle sale gioco e degli orari di funzionamento degli apparecchi con vincita in denaro, si sottolinea – scrive Ialacqua – la necessità di varare ulteriori provvedimenti che vadano nella direzione di contrastare la piaga sociale del gioco d’azzardo. Nella consapevolezza della pericolosità e della diffusione sempre maggiore del gioco d’azzardo online, da contrastare con altre misure, si evidenzia l’importanza dell’intervento del Comune. Tra le proposte, spiega l’assessore: «una delibera di Giunta per azzerare il costo dell’occupazione del suolo pubblico per i locali che, pur avendo la possibilità di installare apparecchi di intrattenimento e di svago con vincita in denaro, si rifiutino di farlo o dismettano gli apparecchi già in uso. Prevista, inoltre, una ulteriore scontistica su altri tributi per i suddetti locali”.
L’affare azzardo muove ogni anno in Italia oltre 88 miliardi di euro all’anno. Giocano tutti. Le stime dicono che il 54,4 per cento degli italiani, quasi 30 milioni, si concede ogni anno almeno una volta il gusto dell’azzardo legale; se si fa il calcolo solo sulla popolazione adulta, si sfiora il 70 per cento. Quasi un milione di loro appartiene alla schiera dei patologici: da curare. In mezzo c’è un’area grigia di chi trascorre ore nei bar, nelle tabaccherie, tra slot, gratta e vinci e lotto istantaneo. Due milioni e mezzo di giocatori che, pur non compulsivi, investono cifre consistenti di denaro nella speranza del colpo di fortuna che possa cambiare la loro vita.
Per arginare il gioco d’azzardo, si sta predisponendo a Messina, nello specifico, la distribuzione ai locali che non hanno o che dismettono slot machine, di una vetrofania, un’etichetta adesiva, con il marchio “No Slot”. Previsti nei prossimi giorni ulteriori incontri con associazioni, Asp ed enti, per porre fine al gioco d’azzardo patologico (G.A.P.) e alla ludopatia, coinvolgendo anche le scuole. Infine, l’assessore sottolinea, nell’ambito degli interventi di competenza della Polizia municipale, l’importanza di verificare il rispetto dell’obbligo di esposizione, in posizione ben visibile, di un apposito cartello (di dimensioni minime 20×30 cm) contenente, in caratteri evidenti: formule di avvertimento sul rischio di dipendenza dalla pratica di giochi con vincita in denaro; le altre prescrizioni previste dalla legge e l’obbligo di esposizione all’esterno del locale di un cartello indicante l’orario di apertura delle sale giochi e di funzionamento degli apparecchi.
Il gioco, ormai, in Italia rappresenta il 4,4 del prodotto interno lordo, più di quanto lo Stato investa sull’istruzione (poco più del 4%) e poco meno di quanto gli italiani, tutti, spendano per mangiare. E allora c’è da chiedersi, se oltre le buone intenzioni degli amministratori locali, il Governo vorrà fare davvero altrettanto per mettere un freno a questa gigantesca macchina di soldi che vanno nel forziere dello Stato e che dispensa guai per tante famiglie.